Pilota militare precipita con il caccia, avanza ipotesi "inchino" sul paese

Pilota militare precipita con il caccia, avanza ipotesi "inchino" sul paese
3 Minuti di Lettura
Sabato 2 Agosto 2014, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 23:11

Sul suo paese aveva volato altre volte, l'abitudine a Carovilli (Isernia) era risaputa, quasi di dominio pubblico. E anche ieri mattina quando il caccia Amx dell'Aeronautica militare si è fatto sentire e vedere sul cielo del piccolo centro montano del Molise in tanti hanno pensato a lui: Francesco Sferra, 35 anni, pilota originario di Carovilli.

LA COSTA CONCORDIA

Nessuno però poteva immaginare che di lì a poco quel passaggio sui tetti di casa potesse trasformarsi in un dramma, tanto da far evocare un “inchino” nei cieli, simile a quello che in mare, secondo molti, fu causa del naufragio della Costa Concordia.

Il piccolo aereo, decollato da Pratica di Mare (Roma) e diretto a Istrana (Treviso), intorno alle nove e mezza si è schiantato tra gli alberi ed ha preso fuoco, a meno di un chilometro dal centro abitato.

Poco prima il pilota si era lanciato con il paracadute mettendosi in salvo e riportando solo lievi ferite. Una ambulanza del 118 lo ha trasportato all'ospedale di Isernia.

«Era cosciente, parlava, e lui stesso si è raccomandato dicendo alle persone presenti di non avvicinarsi all'aereo per la possibile presenza di combustibile», hanno riferito i primi soccorritori arrivati sul posto. Tra loro anche il sindaco del paese, Antonio Cinocca. «Ho sentito due tonfi forti quando stavo entrando in municipio - ha raccontato -. Ci siamo precipitati sul posto che è vicino, abbiamo impiegato poco, due o tre minuti. Ho visto un paracadute, così mi sono reso conto che qualcuno scendeva tra gli alberi. Poi quando l'ho riconosciuto ho detto: grazie a Dio, Francesco è vivo. L'ho visto mentre chiamava dal telefonino i vigili del fuoco. Non si è fatto nulla».

UN TEAM DI SPECIALISTI

Poco dopo sono arrivati anche i genitori del pilota. Di Francesco Sferra, che vive a Vasto (Chieti), con la moglie e i suoi due figli, hanno detto che è «una persona in gamba, molto amata». Due le inchieste aperte sull'incidente, una della procura di Isernia, anche se per il momento non è stata formulata alcuna ipotesi di reato, e un'altra dell'Aeronautica militare, affidata ad una apposita commissione: già ieri un team è arrivato sul luogo dello schianto svolgendo minuziosi accertamenti. Non a caso per tutto il giorno l'area è stata interdetta ed è rimasta off-limits per giornalisti e curiosi.

Le indagini saranno finalizzate ad approfondire eventuali anomalie tecniche del velivolo, ma - secondo quanto si è appreso da fonti vicine all'indagine - riguarderanno anche la rotta seguita dal pilota e l'altezza mantenuta durante il volo. Sferra dovrà spiegare per quale motivo, invece di puntare direttamente verso nord, abbia deciso di far rotta verso sud-est, fino in Molise. Saranno il piano di volo e le scatole nere dell'aereo a chiarire se la rotta era quella prevista e se prima dello schianto l'aereo era ad una altezza compatibile con il sorvolo di centri abitati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA