«Far finta di niene o aprlare dell'attacco di Parigi di nascosto in casa non è certo una soluzione - prosegue Vinciguerra - Piuttosto, è importante spiegare al bambino che sul tg non troviamo fatti normali, come le feste di compleanno, interrogazioni e gite, ma eventi talmente eccezionali da fare notizia. Ecco che quanto è accaduto a Parigi è un fatto al di fuori della normalità e che non tocca il loro quotidiano. I bambini devono essere certi di essere al sicuro».
Nella vita di tutti giorni vanno seguiti i piccoli riti domestici dei più piccoli, adottando un linguaggio chiaro e adatto alla loro età. Niente punti oscuri, più trasperenza possibile, dunque. Impossibile dare dettagli ma possibile assicurare che nulla cambia in casa, a scuola, nei rapporti con amici e familiari.
«E' opportuno - sugegrisce la psicoterapeuta - farli disegnare, senza dare un tema, e capire, così, quanto e come sono stati colpiti dall'evento. SE vediamo all'improvviso tanto nero, fuoco, persone a terra, è la spia che, in qualche modo, anche indiretto, l'evento li ha toccati nel profondo»
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