Milano, il legale di Maroni: «Atti falsi nel processo»

Milano, il legale di Maroni: «Atti falsi nel processo»
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Giovedì 6 Luglio 2017, 22:16 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 15:04
Per il difesore di Roberto Maroni «il Tribunale è stato truffato». L'avvocato Domenico Aiello, che assiste il presidente della Lombardia nel processo in cui è accusato di aver fatto pressioni indebite per fare ottenere a due ex collaboratrici un contratto e un viaggio a Tokyo, sostiene che agli atti del procedimento ci siano dei «falsi», contenuti in alcune informative firmate dal capitano del Noe Giampaolo Scafarto, indagato a Roma proprio per aver "taroccato" un documento nell'inchiesta Consip.

Il caso è esploso oggi pomeriggio in aula. Per la difesa del leader leghista, l'orario di cinque sms del 28 maggio 2014 che compaiono una relazione dei carabinieri, utilizzato per determinare la competenza territoriale del processo, sarebbe diverso rispetto a quello annotato in un'altra informativa del Noe e in un brogliaccio. La discrasia
temporale, secondo Aiello, potrebbe connotare un difetto di competenza nel dibattimento, visto che uno degli sms fondamentali potrebbe essere stato scambiato durante una trasferta a Roma e non a Milano.

La difesa ha chiesto di fare chiarezza con nuovi accertamenti. Il messaggio è tra l'ex braccio destro del governatore, Giacomo Ciriello, anche lui imputato, e il dg di Expo Christian Malangone, condannato a 4 mesi in abbreviato. «Christian il Pres ci tiene acché la delegazione per Tokyo comprenda anche la società Expo attraverso la dottoressa Paturzo», si legge nell'sms. Lo stesso testo era già stato al centro di un'altra polemica, perché nell'avviso di conclusione delle indagini era stato riportato con l'aggiunta - involontaria - di un refuso, subito corretto dal pm Eugenio Fusco nella richiesta di rinvio a giudizio.

«È processualmente sbagliato e tardivo - ha replicato in aula il pubblico ministero - sollevare la questione a
questo punto del dibattimento». Il legale ha risposto senza mezzi termini che «gli atti di pg sono falsi», guadagnandosi il rimprovero del presidente della quarta sezione penale, Maria Teresa Guadagnino: «Se non abbassa i toni faccio una segnalazione all'ordine degli avvocati». La prossima udienza è prevista il 14 settembre.
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