Se si tratta di omicidio, a provocare la morte potrebbe essere stata una dose eccessiva di farmaci somministrati alla madre dalla figlia che poi ha tentato a sua volta di togliersi la vita. Ma non si può escludere che la madre sia morta per cause naturali e la figlia per la disperazione abbia cercato di uccidersi. «Erano molto legate, quasi in simbiosi - raccontano i vicini - finchè un paio di anni fa non si è rotta un femore la madre tutte le mattine usciva per fare una passeggiata accompagnando la figlia alla fermata dell'autobus». La figlia era tornata a vivere con la madre dopo la morte del marito. Un matrimonio celebrato una decina di anni fa e durato molto poco. «Per lei era stato un colpo durissimo aveva fatto fatica a riprendersi, poi la malattia della madre aveva peggiorato la situazione», racconta Francesca Fusco, amica di famiglia e vicina di casa. È lei che ha preso in consegna Stelly, la barboncina rimasta sola. «La terrò con me - dice - a meno che non la vuole qualcuno dei parenti». In realtà l'unico familiare che gli inquirenti sono riusciti a rintracciare è un'anziana sorella della vittima.
«Io andavo a far compagnia a Natalina tutti i giorni appena potevo e mi sono accorta subito alcuni mesi fa che l'atmosfera in quella casa era diventata più cupa - ha raccontato ancora Francesca - Poi Silvia ha cominciato a ripetere 'prima o poi la facciamo finità, questa non è vità, ma io pensavo che fossero cose che si dicono e ripetevo loro di stare tranquille, di non perdere la speranza».
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