Poi c'è «La strada», e un housing sociale dedicato, come quello di questa cooperativa che ha messo in piedi un progetto, finanziato dalla Fondazione Cariplo e in collaborazione con il Comune di Milano, per accogliere 4 padri separati in situazione temporanea di emergenza abitativa.
Secondo i dati dell'Ami (Associazione degli avvocati matrimonialisti), su 4 milioni di papà separati, 800mila sono sulla soglia di povertà e di questi 50mila vivono proprio a Milano. Da metà 2011 in via del Mare 151, in un un immobile confiscato alla criminalità organizzata, ha aperto una struttura con 4 stanze, dotate di un ulteriore letto per ospitare i figli, e poi 3 bagni e spazi comuni: cucina, salone, zona giorno mansardata e giardino.
È uno spazio, uno spazio accogliente, per i padri, e per i figli: «Non si realizzano altre attività oltre a colloqui periodici tra operatori e persone accolte, per monitorare l'andamento del progetto - spiega Lia Primignani, responsabile area adulti de La Strada - la permanenza è prevista per un massimo di 12 mesi, se riescono a trovare altre soluzioni e rimangono meno di un anno è un gran successo, ma capita anche che alcuni si apprestino a chiedere una proroga».
Ad oggi i papà passati per via del Mare sono 8, in media tra i 42 e i 47 anni «ma abbiamo anche ospitato una persona di 60 anni e una di 27 anni - aggiunge Primignani - ci sono sia liberi professionisti sia dipendenti, l'età dei minori varia nella fascia scuola materna o elementare ma ci sono stati casi di figli già alle scuole superiori».
Oltre al pragmatico problema di trovare un letto e uno spazio in cui dormire, c'è ben altro però nella testa degli ospiti de «La Strada»: «la separazione porta ad un cambiamento radicale nelle abitudini tra padri e figli, non avere un luogo dove poter stare insieme complica ulteriormente, ma spesso ci sono continui litigi nella coppia e l'incapacità dei genitori di rendere chiara ai figli la nuova situazione».
«Disarmati» dalle scelte delle mogli, racconta Primignani «tentano il tutto per tutto per trascorrere più tempo possibile con i figli, anche se ci sono poco abituati. L'accoglienza nel progetto papà separati permette di tirare un pò il fiato e ragionare su una progettualità più a lungo termine». Sia per la casa, accantonando un gruzzoletto per trovarsene una propria, sia per un nuovo rapporto padre figlio che non è affatto detto non abbia da guadagnare, nel cambiamento, anche grazie alla scelta di passare per la via del Mare.
Nelle scorse settimane, è stato inaugurato un altro luogo per padri separati: una casa e un progetto di vita da cui ripartire in via Saponaro 1/A, al quartiere Gratosoglio. A disposizione ci sono 40 bilocali di proprietà dell'Aler, dati in affitto temporaneo per 36 mesi (18 più 18) a nuclei familiari monoparentali, per lo più padri separati e con figli minori. Oltre agli alloggi arredati e agli spazi comuni, tra cui una lavanderia e un locale gioco per i bambini, il Comune ha avviato con gli affittuari percorsi personalizzati di sostegno e accompagnamento per trovare una casa e, una volta terminato il periodo di permanenza, farcela autonomamente. Il servizio è svolto dalla Cooperativa Comunità Progetto.
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