Migranti, Renzi: «Incentivi ai comuni che li accolgono». Poi attacca la Lega: «Guai combinati da chi oggi urla»

Migranti, Renzi: «Incentivi ai comuni che li accolgono». Poi attacca la Lega: «Guai combinati da chi oggi urla»
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Lunedì 8 Giugno 2015, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 9 Giugno, 08:49

«Dobbiamo dare incentivi, anche nel patto di stabilità, a quei comuni che ci danno una mano» nel gestire l'accoglienza dei migranti. Così il premier Matteo Renzi in conferenza stampa al G7 in Germania dopo la minaccia del presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, di togliere fondi regionali ai comuni che accolgono i migranti.

La Lega intanto si dice pronta a «bloccare le prefetture e a presidiare le strutture che a spese degli italiani qualcuno vuole mettere a disposizione di migliaia di immigrati clandestini», dice il leader del Carroccio, Matteo Salvini.

Il presidente della regione Lombardia intanto twitta e rincara: «Prima era sempre colpa di Berlusconi, ora di Maroni.

Il premier non scarichi le colpe, siamo alle comiche».

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ribatte: «Insopportabile odio verso il Sud, la Lega ha retto il Viminale e se voleva cancellare le prefetture ha avuto tempo per farlo e non lo ha fatto». Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia attacca Maroni: «Siamo a un livello di follia giuridica». E il sindaco di torino e presidente dell'Anci, l'associazione dei comuni, Sergio Chiamparino traglia corto: «Il governo ignori Maroni».

La Cei: «Chiudere le porte ai migranti indebolisce la

credibilità dell'Italia in Europa».

«Basta polemiche, sono sbagliate, invito tutti, anche i governatori del nord, a recuperare il buon senso», aveva già detto Renzi al termine del G7. «Non serve occupare le prefetture e fare proclami, specie se chi lo fa è lo stesso che protesta contro le leggi che ha firmato quando era ministro», ha aggiunto il premier.

Quella sull'immigrazione è una questione rimasta «colpevolmente aperta per troppi anni. Ci vorranno settimane, è un lavoro di serietà. È facile dire 'occupiamo le prefetturè. Si tratta di risolvere guai causati da chi oggi sta urlando. Nomi e cognomi sono gli stessi», ha detto ancora Renzi.

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