«Maradona diffamò Equitalia», chiesto il processo. Il pibe de oro: mi sono solo difeso

«Maradona diffamò Equitalia», chiesto il processo. Il pibe de oro: mi sono solo difeso
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Mercoledì 21 Gennaio 2015, 13:13 - Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio, 14:14
La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Diego Maradona per l'accusa di diffamazione ai danni dell'ex presidente di Equitalia, Attilio Befera. All'ex calciatore viene contestato di avere fatto dichiarazioni nel 2012 in cui affermava di essere vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia.



L'udienza davanti al gup di Roma, Chiara Giammarco è stata aggiornata al prossimo 18 marzo. Il pm Nicola Maiorano contesta lo stesso reato anche al difensore di Maradona, l'avvocato Angelo Pisani. Equitalia si costituirà parte civile attraverso l'avvocato Emilio Ricci e Antonella Follieri.



Secondo il capo di imputazione il «pibe de oro» tra «il maggio e il giugno del 2012» ha reso «una serie di dichiarazioni, tra interventi pubblici e interviste a organi di informazioni, in cui affermava ripetutamente di essere vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia sulla base di documentazione falsa e di procedure irregolari che lo aveva portato vicino a gesti irreparabili, come accaduto ad altre persone».



«Non esiste alcuna violazione e tanto meno diffamazione: il diritto di difesa è previsto dalla Costituzione», afferma Maradona, tramite il suo avvocato Angelo Pisani. «Maradona - spiega Pisani - ha solo legittimamente esercitato e nelle sedi competenti il suo diritto di difesa e di denuncia della sua nota innocenza ed estraneità ad addebiti inesistenti». «Maradona - spiega - è stato vittima mediatica di ingiuste ed infondate pretese pertanto il suo invocare giustizia e respingere addebiti illegittimi è scriminato dal diritto di denuncia». «A valutare la denuncia non deve essere la Procura di Roma: le dichiarazioni sono apparse su un giornale stampato in altra città», spiega il legale.