G8, Placanica: «Minacce di morte e insulti contro di me, lo Stato mi aiuti»

G8, Placanica: «Minacce di morte e insulti contro di me, lo Stato mi aiuti»
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Domenica 26 Febbraio 2017, 15:09 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 15:25
Minacce e insulti contro Mario Placanica, l'uomo che il 20 luglio del 2001 sparò il colpo di pistola che uccise Carlo Giuliani durante gli scontri al G8 di Genova. «Mi chiamano assassino, mi scrivono 'Placanica come Racitì minacciandomi di farmi fare la stessa fine» del poliziotto morto nei disordini che nel 2007 si verificarono in occasione dell'incontro di calcio Catania-Palermo. «E sul muro della motorizzazione, mentre andavo a presentare i documenti per la patente, ho trovato scritto "Placanica assassino"», sottolinea l'ex carabiniere all'AdnKronos.

«Sono in una situazione molto difficile. Dopo il congedo dall'Arma tiro avanti con una piccola pensione e con l'appoggio di alcuni parenti, ma io voglio lavorare e tornare ad avere una vita normale. Mia moglie se n'è andata, non ho una casa, ho cercato un impiego ma nessuno mi aiuta, i titolari di tre officine e di un panificio mi hanno rifiutato. Chiedo aiuto allo Stato, alle istituzioni, mi sento abbandonato». «Mi hanno fatto passare per pazzo, in pochi mi hanno dato la loro solidarietà anche se per quella vicenda sono stato prosciolto. A tutti quelli che mi offendono, a coloro che mi vorrebbero vedere morto, dico solo che io non ho mai parlato male pubblicamente di Carlo Giuliani e non merito tanto odio».

Di quel giorno a Piazza Alimonda, Placanica ricorda ancora «le botte, i colpi alla testa e alle gambe da parte dei manifestanti intorno a noi, le pietre lanciate nell'abitacolo della vettura, il rumore, il panico, la paura mia e dei miei colleghi nella macchina. Io ero solo un ausiliario, non mi sarei dovuto trovare lì in quel momento. Quella era una guerra». Per l'omicidio di Carlo Giuliani Placanica è stato prosciolto in sede penale nel 2003. «Resta in piedi una causa civile per un risarcimento da 2milioni di euro. Sono sempre convinto che i responsabili vadano cercati da altre parti», aggiunge.

A prendersi a cuore della situazione di Placanica è l'Unac, Unione Nazionale Arma dei Carabinieri. «Quest'uomo viene massacrato ogni giorno da chi lo chiama assassino, riceve insulti e minacce, è stato abbandonato a se stesso e minaccia di suicidarsi.
Lo Stato -dice Antonio Savino, Segretario generale dell'Unac- deve farsi carico della vicenda umana di Placanica. È necessario un intervento immediato da parte di tutte le istituzioni locali e centrali».
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