Il Frecciarossa 9659 partito alle 20:00 dal capoluogo lombardo e diretto a Roma, ha prima comunicato ai viaggiatori che si sarebbe fermato e poi ha dovuto accostare e disporre il trasbordo con una procedura particolare, da treno a treno. Polfer a bordo per verificare eventuali bisogni da parte dei passeggeri del 9653, personale di bordo del 9659 pronto a montare una inusuale scaletta di emergenza. Durata dell’operazione più di un’ora e ritardo, ovviamente, accumulato. Circa 400 le persone trasbordate, più tutti i bagagli. Operazione tranquilla, un po’ di sconforto, ma tante le lamentele: “La luce era garantita da un generatore interno, ma siamo stati due ore senza aria condizionata e senza poter ricaricare i telefonini e nessuno ci ha detto nulla prima di un’ora”.
Una signora ha accusato un po’ caldo, ma niente di particolarmente grave. Sulla dinamica racconta un passeggero: “Ero al posto finestrino e a un certo punto ho visto di fuori un lampo. Subito dopo si è spenta l’aria condizionata e abbiamo capito che qualcosa non andava”. Lo stesso passeggero lamenta che “nessuno ci ha comunicato nulla e non riuscivano a trovare nessuno del personale. Poi dopo parecchio l’altoparlante ci diceva che avevamo solo 30 minuti di ritardo, successivamente una motrice ci avrebbe trainati a Bologna e poi sempre di più fino a scoprire la verità”. Il trasbordo è iniziato poco dopo le 21 e si è concluso, tra gli applausi dei trasbordati alle 22. Il treno è ripartito alle 22:05 con 75 minuti di ritardo cambiando destinazione: oltre quella di Roma, attivate le fermate a Bologna, Napoli e Salerno.
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