Nunzia De Girolamo assolta nell'inchiesta sull'Asl di Benevento: «Un incubo durato sette anni»

Nunzia De Girolamo assolta nell'inchiesta sull'Asl di Benevento: il pm aveva chiesto 8 anni
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Giovedì 10 Dicembre 2020, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 19:20

«Oggi vince la giustizia e finisce un incubo. Ma ho perso sette anni di serenità della mia vita, che mi hanno causato enormi sofferenze». L'ex ministro Nunzia De Girolamo commenta così l'assoluzione «perché il fatto non sussiste» pronunciata oggi dal tribunale di Benevento nei confronti suoi e degli altri sette imputati per presunte irregolarità di gestione nella Asl sannita.

Un'inchiesta nata sul finire del 2013, che esplose mediaticamente a inizio 2014 portando alle dimissioni della De Girolamo dal governo Letta, in cui era responsabile delle Politiche agricole.

Per lei il pm Assunta Tillo aveva chiesto la condanna a otto anni e tre mesi, accusandola di associazione per delinquere, concussione e utilità per ottenere il voto elettorale. Al centro della vicenda la gestione dell'Asl di Benevento, e l'esistenza di quello che gli inquirenti all'epoca definirono «un direttorio politico-partitico» che ne avrebbe influenzato le scelte e di cui Nunzia De Girolamo sarebbe stata a capo.

Un intrigo con contorni da spy story per via delle registrazioni che uno degli imputati, l'ex direttore amministrativo dell'Asl, Felice Pisapia, realizzò di nascosto nel corso di due incontri tenuti nella casa del padre di Nunzia De Girolamo, che all'epoca non aveva ancora assunto incarichi di governo. Vertici ai quali lo stesso ex ministro, allora coordinatore provinciale del Pdl, aveva preso parte attivamente. L'acquisizione di quelle registrazioni portò al coinvolgimento dell'ex ministro nell'inchiesta, che aveva preso il via da una serie di fatture per prestazioni sanitarie mai effettivamente erogate secondo l'accusa. Da allora, la vita di Nunzia De Girolamo è completamente cambiata.

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Candidata per Fi (dopo il breve passaggio nel Nuovo Centrodestra), non viene eletta alle ultime politiche e si dedica alla tv, come concorrente a Ballando con le stelle e come opinionista a Non è l'Arena di Giletti. Sposata dal 2011 con Francesco Boccia, ministro Dem nell'attuale Governo, e madre della piccola Gea, da poche settimane ha sconfitto il covid e ora incassa la vittoria in tribunale. «Sono contenta di aver incontrato sulla mia strada tre donne, parte di questo collegio, che hanno giudicato senza condizionamenti morali o politici, restituendomi così almeno in parte serenità e fiducia verso la giustizia», dice.

Il suo difensore, Domenico Di Terlizzi, non risparmia bordate alla procura: «L'assoluzione perché il fatto non sussiste da tutti i reati e per tutti gli imputati deve porre all'attenzione la patologia di una iniziativa giudiziaria che ha determinato le dimissioni di un ministro e l'espulsione dalla vita politica di una giovane donna». De Girolamo ora non esclude un ritorno in politica: «Chi lo sa, lo scopriremo vivendo. Spero di stupirmi ancora delle scelte che compirò nel tempo». Intanto «oggi lavoro con Giletti, continuerò a farlo e lo ringrazio per aver creduto sempre in me. Comincerò il mio programma in Rai, che è stato rinviato più volte anche per le cose che mi sono accadute, le vicende giudiziarie e il Covid, con l'entusiasmo e con la forza della professionalità e della serietà che credo mi contraddistinguano».

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