Scompare Maria Rodano, paladina storica dei diritti delle donne e sostenitrice fino all'ultimo della 'democrazia paritaria'

Marisa Rodano in una foto giovanile, credit famiglia Rodano
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Sabato 2 Dicembre 2023, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 12:16

E' scomparsa Marisa Rodano, storica paladina dei diritti delle donne, ultima deputata della prima legislatura. L'anno scorso, intervistata dal Messaggero, alla domanda di Maria Lombardi su cosa manca ancora alle donne per raggiungere la parità rispondeva lucidissima: «Non è che manchi qualcosa da un punto di vista formale, mancano le condizioni sostanziali per poter essere effettivamente libere, capaci di conciliare lavoro e famiglia. Quello che bisogna fare è battersi per creare queste condizioni, chiedere più asili nido, scuole materne, tempo pieno». Poi affidata al giornale romano un messaggio per tutti i giovani e le giovani: «Non chiudetevi mai nel privato, non lasciatevi trasportare dalle cose ma impegnatevi per costruire un mondo migliore».

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Maria Lisa Cinciàri Rodano (meglio nota come Marisa Rodano), protagonista importante della vita politica e sociale dell'Italia, dalla Resistenza fino ai giorni nostri, fino alla fine è stata impegnata sul fronte della democrazia paritaria.

Nata a Roma il 21 gennaio 1921 in una famiglia della buona borghesia romana (la madre era un'ebrea colta e raffinata, costretta a nascondersi in convento dopo le leggi razziali del '38, il padre imprenditore e podestà di Civitavecchia), è stata tra le prime donne a partecipare alla Resistenza romana nelle file del Movimento dei Cattolici Comunisti e nell'attività dei Gruppi di difesa della donna (GDD) che agiscono nel periodo della lotta di liberazione nazionale su molti fronti diversi.Viene anche arrestata il 18 maggio 1943 in una retata con Franco Rodano (suo compagno di scuola e futuro marito da cui avrà 5 figli, nonché intellettuale cattolico e autorevole protagonista del Pci nei decenni successivi) e altri, per attività contro il fascismo e detenuta fino al 25 luglio nel carcere delle Mantellate.

«Affiggevamo manifesti di notte, -ha raccontato - seminavamo chiodi a tre punte lungo le strade percorse di mezzi tedeschi, cercavamo di organizzare nelle fabbriche, negli uffici, nelle scuole iniziative di protesta contro gli occupanti il sabotaggio della produzione di guerra, la liberazione degli arrestati e dei razziati, la cessazione dei bombardamenti, la distribuzione del pane, la dichiarazione di ''Roma città aperta'', l'aiuto alle famiglie degli arrestati e dei razziati, i rapporti con il Cln e altro'».

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Dopo la liberazione di Roma e lo scioglimento nel '45 di Sinistra Cristiana, Marisa si iscrive al Partito Comunista Italiano (1946), ed è stata tra le fondatrici dell'Udi, Unione donne Italiane. Fu lei l'ideatrice l'8 marzo '46 dell'adozione della mimosa come simbolo della giornata internazionale della donna: «Rammento che passammo in rassegna diverse possibilità: scartato il garofano, già legato al Primo maggio, esclusi gli anemoni perché troppNo costosi, la mimosa sembrava convincente, perché, almeno nei dintorni di Roma, fioriva abbondante e poteva esser raccolta senza costi sulle piante che crescevano selvatiche», ha detto.

Marisa Rodano è stata anche consigliera comunale di Roma dal 1946 al 1956, deputata dal 1948 al 1968 e poi senatrice fino al 1972, consigliera provinciale di Roma dal 1972 al 1979. È la prima donna nella storia italiana a ricoprire la carica di Vicepresidente della Camera dei deputati (dal 1963 al 1968).

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In anni più recenti ha proseguito il suo impegno per le donne: ha pubblicato il libro autobiografico ''Memorie di una che c'era. Una storia dell'Udi'' (Il Saggiatore, 2010), e nel 2011 è stata tra le promotrici, insieme a Daniela Carlà, dell'associazione ''Noi rete donne'' che si batte per la democrazia paritaria. L'8 marzo 2013 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa in Scienze della Comunicazione dall' Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

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Nel dicembre 2015 è stata decorata dal presidente Mattarella Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana e nel 2019 ha ricevuto la menzione speciale alla V edizione del premio Standout Woman Award. 

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