Migranti salvati in mare, accordo Meloni-Rama: in Albania due centri italiani per l'accoglienza

Lo ha annunciato la premier al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il primo ministro albanese

Migranti salvati in mare, accordo Meloni-Rama: in Albania due centri italiani per l'accoglienza
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Lunedì 6 Novembre 2023, 16:31 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 07:39

Italia e Albania hanno siglato un protocollo d'intesa in materia di gestione dei flussi migratori. Lo ha annunciato la premier Giorgia Meloni, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il primo ministro albanese Edi Rama. «È un accordo che arricchisce una amicizia storica e una cooperazione profonda tra le nostre due nazioni», ha sottolineato Meloni. «L'Italia - ha ricordato la leader di Fdi - è il primo partner commerciale dell'Albania, il nostro interscambio vale circa il 20% del Pil albanese».

«L'accordo prevede di allestire centri migranti in Albania che possano contenere fino 3mila persone», ha spiegato Meloni. «L'accordo che sigliamo oggi - ha detto in un altro passaggio - arricchisce di un ulteriore tassello la collaborazione» tra i due Paesi e «quando ne abbiamo iniziato a discutere siamo partiti dall'idea che l'immigrazione illegale di massa è un fenomeno che nessuno Stato Ue può affrontare da solo e la collaborazione tra stati Ue e stati - per ora - è fondamentale».

Come funzioneranno i centri migranti in Albania

Nel corso delle dichiarazioni congiunte con Rama, Meloni ha chiarito le modalità in cui opereranno i nuovi centro migranti: «L'accordo non riguarda i minori e donne in gravidanza ed i soggetti vulnerabili.

La giurisdizione sarà italiana. L'Albania collabora sulla sorveglianza esterna delle strutture. All'accordo che disegna la cornice, seguiranno una serie di protocolli. Contiamo di rendere operativi i centri nella primavera».

Il protocollo d'intesa tra Italia e Albania sulla gestione dei flussi migratori siglato oggi a Palazzo Chigi, a quanto si apprende, non si applica agli immigrati che giungono sulle coste e sul territorio italiani ma a quelli salvati nel Mediterraneo da navi italiane, come quelle di Marina e Gdf, non quelle delle ong. Al porto di Shengjin, l'Italia si occuperà delle procedure di sbarco e identificazione e realizzerà un centro di prima accoglienza e screening. A Gjader, nel nord ovest dell'Albania, realizzerà una struttura modello Cpr per le successive procedure.

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