Maternità surrogata, cosa cambia con l'istituzione del reato universale? Oggi gli emendamenti alla Camera

Al via alla Camera la discussione degli emendamenti alla proposta di legge Varchi. Ieri la procura di Padova ha impugnato 33 atti di nascita di coppie omosessuali

Maternità surrogata, cosa cambia con l'istituzione del reato universale? Oggi gli emendamenti alla Camera
di Luca Pulejo
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Martedì 20 Giugno 2023, 13:50

Parte oggi alla Camera la discussione degli emendamenti sulla proposta di legge per rendere la maternità surrogata (o gestazione per altri, in breve gpa) un reato universale. Un testo, ha spiegato la relatrice Carolina Varchi di Fratelli d'Italia, volto a «estendere la punibilità di una condotta commessa all'estero che è già considerata reato nel nostro ordinamento». La stessa Varchi ha poi proseguito: «Sulla assoluta pericolosità di questa condotta nei confronti delle donne e nei confronti delle relazioni sociali la nostra Corte costituzionale ha chiarito in più di una circostanza che questa pratica offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane. Quindi è una scelta di coerenza interna quella che il legislatore decide di compiere nel momento in cui affronta l'esame di questa legge».

La proposta però è stata duramente contestata dalle opposizioni e l'esame degli emendamenti arriva un giorno dopo la decisione procura di Padova di impugnare 33 atti di nascita registrati dal sindaco Sergio Giordani, dal 2017 a oggi, relativi a figli di coppie omosessuali, in applicazione della circolare inviata a metà marzo dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

Cosa cambia con il reato universale

Oggi la legge prevede 40/2004 prevede che: «Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro» (articolo 12, comma 6). 

Sulla base delle modifiche proposte, questo non potrebbe più avvenire. La proposta di legge Varchi infatti prevede l'aggiunta di un unico periodo: «Se i fatti di cui al periodo precedente sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana».

Coloro che vogliono ricorrere alla maternità surrogata - coppie eterosessuali o omosessuali, o anche persone singole - oggi vanno all'estero: sulla base della nuova norma all'esame in Parlamento, questo non sarebbe più possibile.

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Come funziona all'estero

Oggi la maternità surrogata è ammessa in una ventina di paesi nel mondo, ma con differenze profonde tra loro: in Canada e nel Regno Unito è permessa quella “solidale”, che comunque comporta uno scambio di denaro con la gestante. A Londra e dintorni, per essere riconosciuti come genitori, è necessario avviare una procedura di adozione con tempi ridotti (alla nascita, il genitore legale è la madre che ha partorito).

In alcuni Stati degli Usa invece sono sorte delle cliniche specializzate dove si arriva a spendere 100-150mila dollari: la donna che porta avanti la gravidanza riceve un compenso tra i 25mila e i 50mila dollari. Altrove, soprattutto in alcuni stati dell'est, i costi sono minori, ma vi sono delle limitazioni: in Ucraina (oggi, per evidenti ragioni, una meta soppiantata dalla Georgia) la maternità surrogata è permessa agli stranieri, ma solo a coppie eterosessuali e sposate; inoltre non è necessario avviare la pratica di adozione.

In alcuni stati (come l'India e la Thailandia) dopo una prima fase di deregolamentazione - che, unita a costi bassi - le rendeva mete piuttosto frequenti, sono state introdotte delle norme più severe che consentono solo la gpa "altruistica" o solo per coppie eterosessuali.

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