Il Green pass per salvare la stagione sciistica 2021/2022 e per evitare di perdere un altro inverno. Un nuovo "blackout" sarebbe infatti devastante per l'intero comparto. La Valle d'Aosta va perciò verso l'obbligo del "lasciapassare" per sciatori e personale degli impianti a fune. È quanto emerso dalla riunione del gruppo di lavoro presieduto dagli assessori Luigi Bertschy e Jean-Pierre Guichardaz e composto da rappresentanti dell'associazione valdostana impianti a fune, maestri di sci, albergatori, guide alpine, Confcommercio e Camera di Commercio. La Valle d'Aosta, chiede altresì al governo il «superamento della logica del contingentamento nell'utilizzo degli impianti di risalita».
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Sulla stessa linea anche l'Anef e gli impiantisti altoatesini che ieri si erano riuniti in assemblea a Bolzano.
«In tale senso - ricorda l'associazione - negli ultimi mesi ci siamo attivati per stimolare l'adesione alla campagna vaccinale da parte di tutti i nostri dipendenti e per individuare soluzioni operative coerenti con le linee d'azione stabilite dalle norme».
L'Anef conferma quindi la disponibilità degli operatori funiviari italiani a rendere il Green pass sempre obbligatorio per l'accesso agli impianti di risalita. Gli impiantisti spezzano una lancia per l'aumento al 80% della capienza delle funivie e cabinovie (ora 50%) che - sottolineano - «non comporta particolari rischi per gli utenti». L'Anef evidenza anche «l'estrema necessità di garantire comunque l'apertura degli impianti e di evitare il ripetersi di quanto accaduto nel corso della stagione invernale 2020-2021».
Nei cinque paesi nei quali la stagione invernale 2020/2021 si è svolta in modo regolare e senza particolari limitazioni d'accesso ai comprensori sciistici, non si sarebbero rilevati «particolari effetti sulla propagazione del virus». Il settore impiantistico per questo motivo chiede nella lettera a Fedriga di poter pianificare la prossima stagione invernale. I lavoratori stagionali - afferma l'Anef- «hanno bisogno di certezze in merito alla possibilità di lavorare e di sostenere così le loro famiglie».
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