Elena Bonetti e Ettore Rosato entrano in Azione (dopo l'addio a Renzi ): l'annuncio di Calenda

Due ex fedelissimi di Renzi sono ufficialmente entrati nel partito di Azione di Carlo Calenda e lo fanno già con incarichi di primo piano. "Siamo molto contenti", commenta il leader di Azione prima della conferenza stampa per l'ufficializzazione

Elena Bonetti e Ettore Rosato entrano in Azione (dopo l'addio a Renzi ): l'annuncio di Calenda
di Monica De Chiari
4 Minuti di Lettura
Lunedì 29 Gennaio 2024, 15:14 - Ultimo aggiornamento: 15:39

E' ufficiale. Mesi dopo il loro addio a Italia Viva, altri due ex renziani di peso, Elena Bonetti ed Ettore Rosato, entrano in Azione. “Oggi si ufficializza l’ingresso in Azione di Ettore Rosato e Elena Bonetti. Siamo molto contenti. Ettore diventa vicesegretario con la delega all’organizzazione, mentre la Bonetti la proporrò come vicepresidente”, ha detto il leader di Azione Carlo Calenda prima della conferenza stampa per la rendere la comunicazione ufficiale, "se ho sentito Renzi o ne senta l'esigenza? assolutamente no", ha chiuso freddo il senatore.

La storia

Un litigio che va avanti da un pò quello tra Renzi e Calenda che avrebbero potuto dar vita ad un polo con la possibilità di superare la soglia del 10% e rappresentare l’ago della bilancia di un sistema politico sempre in cerca di equilibrio e invece no. Quella che doveva essere un'alleanza strategica si è trasformata in un divorzio definitivo, che vede anche qualche soldato passare dall'altra parte della barricata, come nel caso dei due ex fedelissimi renziani. “Le scelte di Bonetti e Rosato sono state ampiamente commentate sui giornali”, aveva commentato a settembre 2023 Matteo Renzi dopo aver deciso per l'uscita da Italia Viva dell’ex presidente del partito, Ettore Rosato prima che fosse lui ad andarsene. “Ora è chiaro a tutti, Renzi caccia chi non è d’accordo con lui”, si era subito sfogato l’ex fedelissimo.

Una carriera da pretoriano quella di Rosato: ha difeso la scelta di Renzi di lasciare il Pd, ha difeso la scelta di Renzi di far cadere il governo Conte e poi di far nascere il governo Draghi, ha difeso la scelta di Renzi di unirsi a Calenda, il cui partito ha deciso infine di abbracciare. Il motivo? In primis per il disappunto per la scelta di rompere l’alleanza proprio con Calenda. Pochi giorni prima c'era stato l'addio di un'altra fedelissima di Renzi, la deputata di Italia Viva, Elena Bonetti che aveva commentato: “Il cammino del Terzo polo si è interrotto, ma io voglio pensare al rilancio”. E il rilancio è un “ticket con Carlo Calenda“. 

Il futuro in Azione

Bonetti sarà vicepresidente, Rosato vicesegretario con delega agli enti locali e all’organizzazione del partito. “Proporrò all'assemblea l'elezione di Bonetti a vicepresidente con la delega alla formazione di un grande partito della Repubblica che accorpa repubblicani, popolari ed europeisti. Ettore Rosato sarà da subito, perché la nomina spetta a me, vicesegretario e si occuperà delle elezioni europee" "Dopo la rottura del Terzo Polo abbiamo costruito con Popolari europeisti riformatori (l'associazione Per) un percorso di convergenza che oggi fa un passo in più" commenta Calenda nel ccorso della conferenza stampa alla Camera. Poi Rosato: “Ho la grande ambizione di voler contribuire alla costruzione di un partito che abbia la capacità di rompere il bipolarismo. Io vedo i danni di questo bipolarismo degli opposti, che chiedono ai tifosi di votare. Questo bipolarismo ha allontanato milioni di elettori, che non vanno più a votare. Dobbiamo avere una visione e un obiettivo nel lungo termine, per cambiare le cose. Ci misureremo con il consenso: lavorare sulla costruzione di una proposta elettorale nei prossimi mesi è una responsabilità che mi prendo con grande convinzione". 


Si tratta di due personalità di spicco della scena politica italiana, Elena Bonetti è stata ministra per le Pari opportunità e la famiglia del governo Conte e Draghi, mentre Rosato, nel 2006 è stato anche sottosegretario al ministero dell’Interno nel governo Prodi. Non una sorpresa questo passaggio, dimostrazione che i rapporti tra i due leader rimangono serrati, ancora di più in vista dell'appuntamento nonché banco di prova delle elezioni europee di giugno. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA