Europee e Amministrative, sì all’election day a giugno: quando si voterà, orari e quali sono i compensi per gli scrutatori

I compensi per presidenti di seggio e scrutatori saranno aumentati del 30%

Europee e Amministrative, sì all’election day a giugno: quando si voterà e quali sono i compensi per gli scrutatori
di Francesco Malfetano
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Martedì 16 Gennaio 2024, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 07:40

Più che un election day vero e proprio, quello di giugno sarà un intero fine settimana elettorale. Sarà infatti oggi varato in Consiglio dei ministri un decreto che, stando alle bozze circolate in queste ore, rende possibile accorpare alle elezioni Europee che in Italia si terranno l’8 e il 9 giugno (dalle ore 14 alle 22, e dalle 7 alle 23), sia il voto per il primo turno delle Regionali che quello delle Amministrative. Se è però scontato che assieme agli oltre 2700 comuni in scadenza (di cui 21 capoluoghi di provincia e 6 di regione: Bari, Cagliari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza, nel Lazio Civitavecchia, Cassino, Tivoli) non ci saranno Sardegna e Abruzzo (la prima è stata ufficializzata il 25 febbraio, la seconda va verso il 10 marzo), restano da chiarire i “casi” Basilicata e Piemonte. 

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La prima, in attesa di sciogliere i dubbi che vanno addensandosi nel centrodestra attorno a Vito Bardi, sarebbe in scadenza a fine marzo e, quindi, potrebbe andare al voto prima (o, secondo alcuni esponenti del centrodestra, finire accorpata all’Abruzzo).

La seconda invece, dovrebbe andare alle urne a fine marzo e, quindi, il governo sarebbe orientato a preferire l’accorpamento. Dubbi anche sull’Umbria dove il mandato della presidente leghista Tesei scade a ottobre ma, soprattutto per evitare che la contesa politica possa creare nuovi scossoni in maggioranza dopo i risultati delle Europee, potrebbero essere anticipate. Anche per una semplice questione di portafogli. Decreto alla mano i fondi stanziati per l’intero 2024 (compresi eventuali referendum), sono infatti ben 27 milioni di euro di cui più della metà (15,14 milioni) per gli onorari spettanti ai componenti degli uffici elettorali che, «in considerazione del prolungamento delle operazioni di votazione», vengono maggiorati del 30%.

I SINDACI

Non solo il calendario o gli orari e l’operatività dei seggi però, all’interno del testo di sei articoli spazio anche alla novità per i sindaci dei Comuni. Viene infatti dato il via libera al terzo mandato degli amministratori locali. Non si tratta però della norma tanto agognata dalla Lega e dal governatore del Veneto Luca Zaia. L’intervento è circoscritto solamente ai piccoli centri, quelli con una popolazione residente compresa tra i 5 e i 15mila abitanti, e dove ora vige il limite di due mandati di fila. Aperture ancora maggiori per i sindaci dei Comuni fino a 5 mila abitanti, per i quali invece il vincolo ad un massimo di tre mandati è invece eliminato del tutto.

IL CONSIGLIO

In un cdm che si annuncia infuocato a causa delle tensioni sulle candidature alle Regionali e, ovviamente, proprio per il terzo mandato, entreranno inoltre - a meno di cambiamenti dell’ultimo minuto - un provvedimento ad hoc per l’accelerazione sulle opere del Pnrr e un decreto che impone uno sprint sul G7. Come? In primis istituendo un commissario ad hoc. E poi, fatta salva l’applicazione del codice degli appalti varato lo scorso anno, consentendo di applicare la procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara, anche per gli appalti di importo superiore alle soglie di rilevanza europea, sulla base di una motivazione che dia conto, per i singoli interventi, delle ragioni di urgenza e della necessità di derogare all’ordinaria procedura di gara. Il calendario del resto, è ormai strettissimo. L’evento che ospiterà i capi di Stato e di governo delle principali economie mondiali si svolgerà tra il 13 e il 15 giugno 2024 a Borgo Egnazia, nella Valle D’Itria.

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