Tassa sul reddito per chi guadagna oltre 80mila euro. Ma la proposta Pd viene bocciata da tutti

Patrimoniale per chi guadagna oltre 80mila euro. Ma la proposta Pd viene bocciata da tutti
di Mario Ajello
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Sabato 11 Aprile 2020, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 11:56

È come una sorta di richiamo della foresta catto-comunista. È come un pezzo dell’album di famiglia che riemerge appena si può ritirarlo fuori. Lo faceva spesso Bertinotti, il subcomandante Fausto dell’«anche i ricchi piangano», ma pure nel Pd certi vecchi amori non si dimenticano. Di che cosa stiamo parlando? Della patrimoniale. Anzi tecnicamente una patrimoniale non è - «Fake news chiamarla così», avverte il capogruppo dem Graziano Delrio subito dopo aver lanciato la proposta e guardando le reazioni suscitate - e dunque loro la definiscono «contributo di solidarietà» ma il senso è quello di una tassa sul reddito.

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Delrio la formula così: «Un grande e solidale Paese come l’Italia non può non porsi il tema di come le classi dirigenti e coloro che dispongono di redditi elevati debbano essere chiamati a contribuire a favore di chi non ce la fa». Da qui la proposta del gruppo del Pd alla Camera: «Deve essere introdotto nel provvedimento che arriva ora alla Camera un contributo di solidarietà a carico dei cittadini con redditi superiori ad 80.000 euro e che inciderà sulla parte eccedente tale soglia. La somma versata, rispettando i criteri di progressività, sarà deducibile e partirà da alcune centinaia di euro per le soglie più basse fino ad arrivare ad alcune decine di migliaia di euro per i redditi superiori al milione».

Il risultato è che Italia Viva si mette di traverso, e la proposta. M5S fa lo stesso. Si allinea poi anche Conte e dice: «Questa iniziativa non è stata discussa i tavoli di maggioranza e non è all’orizzonte». Il Pd resta solo. E non fa una gran figura. «Noi continuiamo a voler perseguire sempre più giustizia sociale. Sorprendono certe reazioni anche all’interno della maggioranza ma noi crediamo che questa discussione vada fatta e abbiamo dato il nostro contributo». Lo dice proprio Delrio. Che s’intesta un’iniziativa assicurando che «è in piena sintonia con i vertici del partito». Dunque, la tassa sul reddito - quella che i renziani bollano come una sorta di rigurgito da invidia sociale - la vuole tutta il Nazareno, guidato dal segretario Zingaretti. E se Italia Viva non può accettare quello che le sembra un ritorno indietro a vecchie impostazioni, colpisce di più il no secco pronunciato dai grillini. E ha tutta l’aria di un no tattico, non strategico come quello renziano, e somiglia a un gioco d’interdizione: bloccare la proposta dem per non farsi scippare dai dem l’elettorato più popolare e più voglioso di far pagare i ricchi. Il francesca nesimo sbandierato da Casaleggio padre, cioè la cultura o pseudocultura originaria dei grillini, avrebbe sposato di corsa questa misura ma le contingenti convenienze di bottega di partito sconsigliano ora di cavalcarla.
 


IL DIMENTICATOIO «E’ inaccettabile»: questa la bocciatura lapidaria dei 5 stelle. Che parlano come il centrodestra: «Questo è il momento di dare, non di mettere le mani nelle tasche». E ancora: «E’ un’iniziativa del Pd, noi non c’entriamo e restiamo contrari a qualsiasi forma di patrimoniale», assicura la viceministro Laura Castelli. Ed ecco a schierarsi contro il Pd il renziano Ettore Rosato e tutti gli altri, a cominciare da Davide Faraone, capogruppo dei senatori di Italia Viva: «Le tasse vanno diminuite, non aumentate. Parlare di patrimoniale per chi guadagna 3.500 euro al mese è assurdo. Il Pd è sempre di più il partito delle tasse».

SCHEMI SALTATI Saltano così gli schemi maggioranza-opposizione su questa proposta nuova ma assai vecchia. E il centrodestra va a nozze. E’ contraria all’idea di un contributo di solidarietà Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. «Il messaggio che emerge è chiaro: niente soldi dalla Ue? Li prendiamo dai risparmi degli italiani. Per noi la patrimoniale è un furto e lo impediremo con ogni mezzo». Parola di Giorgia. Matteo Salvini ovviamente fa fuoco e fiamme. Idem per Forza Italia con Anna Maria Bernini e tutti gli altri. Il Pd non può che leccarsi le ferite e la trovata di giornata sarà probabilmente destinata al dimenticatoio.

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