Stefano Accorsi: «Scene di sesso con Micaela Ramazzotti? Mia moglie non è gelosa e il nudo non mi imbarazza»

Parla il protagonista di "un Amore"

Stefano Accorsi: «Scene di sesso con Micaela Ramazzotti? Mia moglie non è gelosa e il nudo non mi imbarazza»
di Ilaria Ravarino
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Martedì 13 Febbraio 2024, 06:37 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 08:37

Da un'idea della moglie di Stefano Accorsi: pare uno scherzo, ma è proprio così. «Mi ha detto: perché non fai una bella serie romantica? Ho una moglie (la modella Bianca Vitali, ndr) che non è gelosa». Lui ci scherza, e meno male: perché a guardare la locandina di un Amore, la serie in arrivo su Sky e NOW poco dopo San Valentino (16 febbraio), qualche pensiero se lo farebbe venire chiunque. I corpi nudi di Accorsi, 52, e Micaela Ramazzotti, 45, lui che la abbraccia e sorride, lei che schiude le labbra e guarda languida altrove: la chimica è forte e potrebbe aprire cinquanta sfumature di scenari. Non è però questo il caso, perché i sei episodi diretti dal 47enne Francesco Lagi (Summertime) alla tensione erotica preferiscono quella dell'«epica sentimentale»: una storia d'amore che sboccia negli anni Novanta a bordo di un treno in Spagna (Luca Santoro, 23, e Beatrice Fiorentini, 24, interpretano i protagonisti da giovani), prosegue in via epistolare e finalmente fiorisce, dopo trent'anni, a Bologna.

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L'amore è epico: a vent'anni o sempre?
«Sempre. La mia bisnonna, per esempio, si innamorò perdutamente a novant'anni: si mise in testa di sposarsi con un signore un po' più giovane di lei. Faceva sul serio, arrivò a pianificare una fuga d'amore dalla casa di riposo. Ma non le riuscì. Per fortuna».
Lei ha mai fatto qualcosa di epico per amore?
«A 27 anni, di punto in bianco, presi la moto e da Roma mi misi in viaggio per raggiungere una ragazza in Liguria. La sorpresa non andò benissimo, ma il viaggio me lo ricordo ancora».
Nella serie il personaggio di Ramazzotti mente al compagno. Lei con le bugie se la cava ?
«Vengo beccato abbastanza spesso. Ma mi è capitato anche di dirne di grandi senza essere scoperto. Non sono un bugiardo seriale, ma la sincerità in amore vale fino a un certo punto».
Seduttore, dai tempi dell'"Ultimo bacio". Lo storico da sex symbol le pesa?
«Se oggi me lo dicono, mi fa estremamente piacere. Mi alleno, mi tengo in forma in palestra e mi piace. Ma non è una cosa su cui basi il mio quotidiano o la mia carriera».
Sua moglie che dice di Ramazzotti?
«L'idea di scrivere e interpretare una bella storia d'amore è stata sua. È una grande ammiratrice di Micaela».
Scene di sesso: il coordinatore d'intimità serve?
«In un Amore non lo abbiamo usato, ma in compenso ci siamo fatti molte domande. In Italia in genere ti dicono: "Voi baciatevi, la scena verrà da sola". E magari c'è quello che ti fa la battutina, il momento di imbarazzo. In America le scene di sesso sono pensate in modo drammaturgico: la sessualità dice moltissimo di una persona. È un territorio atavico, delicatissimo».
Chi le gira meglio in Italia?
«Paolo Virzì, per la carnalità degli attori. Ferzan Özpetek per le scene più erotiche e sensuali».
Il nudo la imbarazza?
«Se necessario alla narrazione, non ho problemi. Anzi».
Bologna, i suoi vent'anni: che ricorda?
«Gli odori, le strade, la collina. E la voglia di scappare».
Firma la sceneggiatura della serie. La regia quando?
«Presto. Ho cominciato a cercare attivamente una storia. Non voglio correre, ma l'idea è quella di scrivere e dirigere il mio primo film. Non sono sicuro di volerlo anche interpretare».
Domenico Diele, suo collega nella serie "1992" (da un'idea di Stefano Accorsi) tornerà a recitare nel film di Giovanni Veronesi, "Romeo è Giulietta", dopo la condanna per omicidio stradale del 2017. Vi siete sentiti?
«1992 era una serie corale e abbiamo condiviso poche scene. Ci siamo fatti qualche sigaretta insieme, mi stava simpatico. Mi è dispiaciuto tantissimo per quello che è successo. Sono contento che dopo tutti questi anni abbia ripreso a lavorare».
Sarà il protagonista della mini-serie Rai su Guglielmo Marconi: cosa vedremo?
«Un personaggio molto noto ma poco conosciuto. Un genio, al centro di un gruppo di giovanissimi talentuosi. Una specie di Steve Jobs, di Elon Musk. Affascinante, dedito alla scienza e perché no anche agli affari. Una volta disse: "Un giorno andremo tutti in giro con delle scatole in tasca con le quali trasmettere". Non ci è andato lontanissimo».
Ha fama di essere uno stakanovista: cos'altro la aspetta?
«Il nuovo film di Cristina Comencini, Il treno dei bambini, e un cameo molto divertente nella seconda stagione della serie The Bad Guy».

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