Rossella Brescia: «Sembravo antipatica, ero solo una ballerina. L'errore più grande? Rifiutare "Malèna" di Tornatore»

Parla la showgirl, voce di Rds: «In radio mi diverto con le imitazioni, prima passavo per una troppo rigida»

Rossella Brescia: «Sembravo antipatica, ero solo una ballerina. L'errore più grande? Rifiutare "Malèna" di Tornatore»
di Andrea Scarpa
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Domenica 30 Luglio 2023, 00:51 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 10:08

Dalle 7 alle 10 del mattino Rossella Brescia - dal lunedì al venerdì, su Radio Dimensione Suono - spesso si trasforma in Suor Iguana delle Consolatrici di Cuba e fa scherzi telefonici travolgenti - il programma è Tutti pazzi per Rds - a volte diventa un’esilarante Sophia Loren che non guarda in faccia a nessuno, e altre ancora nella maldestra massaggiatrice cinese Ciu-Lin. A quasi 52 anni - li compie il 20 agosto - se la spassa. Anche perché a gennaio sarà in tour con il musical del Sistina Billy Elliot, già messo in scena a Roma ad aprile. E nella sua Martina Franca (Taranto) continua l’attività della scuola di ballo che ha aperto più di dieci anni fa.

Contenta?
«Molto.

Mi sto anche togliendo uno sfizio». 

Quale?
«Sto prendendo lezioni di canto. Non voglio fare dischi, per carità, ma migliorare con i musical. A settembre si riparte con le prove».

Cantando cantando a Sanremo, magari come co-conduttrice, ci pensa mai?
«L’ho fatto in passato, oggi ci ho messo una pietra sopra. Per certi appuntamenti io parto svantaggiata».

Che intende dire?
«La mia vita privata non è mediaticamente interessante, non sono come Chiara Ferragni che vive in pubblico e attira tantissime attenzioni su di sé. Io sono normale e tranquilla».

Imitazioni, personaggi, battute: in radio fa di tutto e in maniera molto efficace e divertente. È sempre stata così, ma non lo faceva vedere, o l’ha scoperto in corsa?
«In passato ho dato spesso l’idea di essere una rigida e poco simpatica per via del cliché sulle ballerine della danza classica fredde e disciplinatissime, ma in realtà la mia natura è questa. La vita l’affronto con il sorriso».

A parte il personaggio di Suor Iguana, è vero che voleva davvero prendere i voti?
«Sì, da ragazzina. A casa mia lavoravano tutti, quindi i miei mi lasciavano anche per giorni da una prozia religiosissima, che ogni giorno andava a messa. E io con lei. Ancora oggi so a memoria letture sacre, lodi, canzoni. Così per un po’ ho pensato davvero di farmi suora. Poi, crescendo, ovviamente ho cambiato idea. Un cugino prete, però, ce l’ho: don Martino. Bravissimo. Di strano c’è che Luciano, il mio compagno, è protestante: chissà cosa avrebbe detto la prozia...».

Crede sempre?
«Sì, certo. Anche se adesso, da divorziata, non mi confesso da anni».

Ci sarebbe tanto da dire?
«Eeeeeeeehhh... (ride). Il giusto. Niente di speciale».

È vero che a 19 anni, dopo aver vinto le selezioni locali, partecipò a Miss Italia a Salsomaggiore e la trattarono così male che si ritirò?
«Sì. Mi presentai perché affascinata dal mondo dello spettacolo. Solo che arrivata lì con la mia bella fascia, uno dei giurati più di una volta mi disse: “Ma come hai fatto a vincere? Sei orrenda. Dove vuoi andare?”. Mi bullizzò. Ci rimasi talmente male che me ne andai».

 

Che ne pensa del nuovo regolamento di Miss Italia? Patrizia Mirigliani ha detto di non volere in concorso donne che non siano nate tali.
«Mah! Non lo so... Sono argomenti delicati. La società sta cambiando. Non so che dire, onestamente». 

A proposito, se domani mattina si sveglia uomo la prima cosa che fa qual è?
«Oddio... Io un po’ maschiaccio lo sono già. Pensi che d’istinto chiedo quasi sempre io il conto al ristorante».

Quindi, che fa?
«Butto subito le scarpe con i tacchi. Che dolore ai piedi...». 

È vero che i suoi, sul web, fanno impazzire i feticisti?
«Sì. Non ha idea di quanti ce ne siano. Sono sincera, queste cose non le capisco. Mi lasciano perplessa. La gente è troppo strana...».

Perché dopo aver posato nuda per il calendario di Max del 2004 disse che la lavorazione fu “una vera tragedia”?
«Esagerai. Io in realtà accettai perché da ballerina volevo conoscere Alessandra Ferri, il mio mito, quella che quando la vidi ballare in tv con Baryshnikov mi fece subito capire che volevo fare quello nella vita. Lei era la moglie di Fabrizio Ferri, il fotografo, e quindi...».

Come andò?
«Scattammo a Pantelleria e lui, bravissimo, cercava giustamente di spingermi sempre un po’ oltre, sempre più nuda. Io facevo fatica, forse perché avevo in mente i calendari delle officine o dei camionisti».

C’è chi dopo aver fatto un calendario si è comprato casa: lei?
«Casa no, ma sicuramente guadagnai tanti soldi. All’epoca per quei prodotti il mercato era ricco. Comunque, di quei giorni ho un ricordo piacevole: belle le foto, magica l’atmosfera sul set, e anche quella del sole e del mare». 

Lei balla, recita, conduce, fa le imitazioni e tanto altro: poteva andare meglio?
«Ma nooo... è andata com’è giusto che sia. Non mi lamento. Ho fatto tante cose, anche molto diverse una dall’altra, forse troppo perché qualcuno di sicuro l’ho disorientato, ma va bene così».

L’errore che le brucia di più?
«È un super errore, quasi una follia: aver rifiutato nel 1999 il ruolo di Malèna (poi uscito nel 2000, ndr), il film di Giuseppe Tornatore che poi ha interpretato Monica Bellucci».

E perché non accettò?
«Per amore. Avevo 27 anni e un fidanzato molto geloso che non accettava il fatto di vedermi in un film così. Non voleva che girassi certe scene. E io lo accontentai».

E a Tornatore come glielo disse?
«Direttamente non lo feci io, ma il mio agente. Per tanti anni mi sono vergognata e solo pochi mesi fa ho trovato il coraggio di chiamarlo per scusarmi. Lui è stato gentilissimo ed è finita a ridere. A volte ci penso, però: ho detto di no a un regista premio Oscar per un film che ha avuto un successo mondiale...».

Ne ha mai parlato con la sostituta, Monica Bellucci?
«Sì. È finita a ridere».

Le è capitato altre volte?
«Un’altra, nel 2000. Per Io amo Andrea di Francesco Nuti, sempre per lo stesso motivo (il fidanzato, che poi sposò nel 2000 e dal quale si separò nel 2004, è il regista televisivo Roberto Cenci, ndr)». 

Una curiosità: nel 2008 su Canale 5 con Nina Moric e Aida Yespica formava il trio di primedonne di “Una gabbia di matti” del Bagaglino: cosa avevate in comune?
«Niente. Zero».

La cosa che le è venuta meglio?
«In assoluto credo Carmen di Luciano (Cannito, il suo compagno, ndr)».

Il suo compagno, il coreografo e regista Luciano Cannito, a maggio è stato nominato dal ministro della Cultura Sangiuliano presidente del teatro Mercadante di Napoli: farete qualcosa insieme?
«Per ora no, ma ci siamo conosciuti lavorando, al Massimo di Palermo per Carmen, abbiamo fatto tante cose insieme, e se c’è un bel progetto da portare avanti lo faremo senz’altro. Siamo due professionisti». 

A chi deve più gratitudine?
«A parte i miei, forse a Maria De Filippi. Partecipare ad Amici fu una vera svolta per me. Imparai a conoscere meglio la tv».

Politicamente si sente rappresentata?
«Diciamo che mi fa molto piacere che la premier sia una donna come Giorgia Meloni. La conosco bene, è un’amica da anni».

L’ha votata?
«Il voto è segreto».

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