Rocio Munoz Morales: «Vado dallo psicologo tutte le settimane. Per far stare bene i nostri figli dobbiamo star bene noi»

L'attrice, mamma di due bambine, è la madrina della Giornata nazionale della salute della donna nata da un'idea della Fondazione Atena Donna Onlus

Rocio Munoz Morales: «Vado dallo psicologo tutte le settimane. Per far stare bene i nostri figli dobbiamo star bene noi»
di Maria Lombardi
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Sabato 22 Aprile 2023, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 02:02

«Non siete sole, nel dolore e nella malattia. Ci sono altre che lottano accanto a voi, malate e non. Questo è il messaggio che vorrei far arrivare oggi a tutte». Oggi, nella Giornata nazionale della salute della donna, Rocío Muñoz Morales è ancora una volta in prima linea, a sostenere la cura e la prevenzione. «Ho partecipato alla regata sul Tevere, negli anni passati, ho remato insieme a cento donne, alcune malate, arrivate da tutta Italia. Di fronte alla malattia dobbiamo tirare fuori la nostra forza, il nostro equilibrio e la nostra sensibilità unica. La salute delle donne è un bene da difendere». L'attrice, conduttrice e scrittrice spagnola, 34 anni, mamma di due bambine, è la madrina di questa Giornata, nata da un'idea della Fondazione Atena Donna Onlus e istituita otto anni fa dal ministero della Salute.

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Cosa l'ha spinta a scendere in campo per promuovere la salute delle donne?
«Vengo da una famiglia femminile, ho tre sorelle e ciascuna di noi ha due bambine.

Conosco bene l'universo femminile, credo vada protetto e curato da tutti i punti di vista. Ho vissuto in prima persona quello che accade in famiglia quando la donna sta male, tutti ne risentono. Ed è per questo che credo sia importantissima la prevenzione, avere cura di noi stesse come gesto di amore anche verso le persone a cui vogliamo bene».


Come è nata la collaborazione con la Fondazione Atena che di questa Giornata, giunta all'ottava edizione, si è fatta promotrice?
«La collaborazione nasce dal credere nei principi di Atena e dalla stima profonda che ho nei confronti della presidente di Atena Donna, Carla Vittoria Maira. Lei mi ha subito coinvolta in questa iniziativa, la portava avanti con una tale passione e convinzione che ho sentito di doverle dire: sì, ci sono anche io».


Atena diffonde la cultura della prevenzione. Quanto c'è ancora da fare su questo fronte?
«L'attenzione alla prevenzione deve cominciare molto presto, sin da quando si è giovani. Se ne parla tanto, è vero, ma bisogna continuare a parlarne per raggiungere donne che vivono in realtà più ristrette e non sanno come muoversi. Le istituzioni e le organizzazioni dovrebbe raggiungerle non solo per informare ma anche per offrire supporto e possibilità di fare screening».


Quale aspetto della propria salute, da quanto ha avuto modo di scoprire in questi anni, le donne tendono a trascurare? Ci sono ancora argomenti tabù di cui si fatica a parlare?
«La malattia e tutte le problematiche legate alla salute e al proprio corpo non sono da nascondere ma vanno condivise, trovando supporto nelle altre. Fare gruppo e fare rete è importante. Tabù sulla salute non dovrebbe essercene, nel 2023, non è più tempo».


Come si prende cura della propria salute?
«Faccio i controlli una, due volte l'anno, vado dallo psicologo tutte le settimane, faccio sport, mi alimento in modo sano anche se non sono una malata della dieta, appena posso scappo dalla città per andare in mezzo alla natura».


Come vede le mamme? Consapevoli e attente al proprio benessere o piuttosto, distratte dai troppi impegni, tendono a non dare ascolto ai segnali del corpo?
«Dobbiamo sempre ricordarci che prima di essere mamme siamo donne. Perché i nostri figli stiano bene è necessario star bene noi, sia dal punto di vista fisico che mentale. I figli richiedono tantissimo impegno, bisogna dare ma anche ricaricarsi. Essere mamma è la cosa più bella del mondo ma assorbe energia e provoca stress. Con mente lucida e serenità interiore si può affrontare tutto nel modo giusto».


In che modo ha vissuto la sua maternità?
«Non ho avuto particolari stress, sono diventata mamma giovane e avevo tanta energia. Anche se la mia famiglia era lontana, ce l'ho fatta senza particolari problemi. Adesso che le mie bambine crescono, Luna ha 7 anni e Alma 4 (il papà è il compagno dell'attrice, Raoul Bova, ndr) mi preoccupa l'essere che sta da loro germogliando. Voglio che crescano con uno sguardo generoso sul mondo».


Oltre che attrice e conduttrice è anche autrice di due romanzi. Cosa è per lei la scrittura?
«Scrivere è per me la medicina per l'anima, come una seconda seduta dal terapista. Ogni singolo progetto ha contribuito a farmi essere quello che sono, i pregiudizi che ho incontrato, la bella che può fare solo la bella, li ho combattuti con lo studio e la preparazione. Ora sono in onda su Rai1 con la serie tv Un passo dal cielo, mi sto preparando alla conduzione di due serate evento, sempre su Rai1 con Massimo Ranieri Tutti i sogni ancora in volo. In futuro vorrei dedicarmi a un progetto internazionale».

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