Michela Murgia morta a 51 anni, dai figli alla malattia (raccontata nell'ultimo libro) fino alla famiglia queer: chi era la scrittrice sarda

A maggio aveva rivelato di soffrire di un cancro ai reni al quarto stadio

Michela Murgia morta a 51 anni, dai figli alla malattia (raccontata nell'ultimo libro) fino alla famiglia queer: chi era
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Giovedì 10 Agosto 2023, 23:41 - Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 11:38

Michela Murgia è morta. La scrittrice sarda si è spenta all'età di 51 anni dopo una lunga lotta contro il tumore. Murgia, nata nel 1972 a Cabras, un piccolo comune della provincia di Oristano in Sardegna, prima di debuttare come scrittrice ha fatto diversi lavori tra cui la venditrice telefonica. Questa esperienza le è servita per il suo romanzo d'esordio, “Il mondo deve sapere” (2006), un racconto tragicomico proprio sul mondo dei call center. Il diario ispira l’opera teatrale omonima e il film Tutta la vita davanti (2008). Molto legata alla sua terra, nel 2006 pubblica un blog (Il mio Sinis) in cui ne descrive i luoghi meno conosciuti e, due anni più tardi, scrive Viaggio in Sardegna (2008). Nel 2010 esce Accabadora, premio Super Mondello e premio Campiello, mentre è del 2011 Ave Mary, riflessione sul ruolo della donna nel contesto cattolico.

Michela Murgia, così raccontava la malattia: «In ospedale in fin di vita, i medici credevano che sarei morta»

Il matrimonio

«Voglio arrivare viva alla morte», questo aveva promesso Murgia qualche mese fa quando ha scoperto di avere un carcinoma renale al quarto stadio.

E questo ha fatto, con una serie di piccoli e grandi gesti gioiosi, coraggiosi e contestatori che ha condividiso sui social. Un pezzo importante del puzzle la scrittrice lo ha messo il 15 luglio quando ha sposato Lorenzo Terenzi attore, regista, autore e anche musicista, conosciuto nel 2017 grazie a uno spettacolo teatrale in cui lei era la protagonista e lui lavorava alla regia.

La famiglia queer

Murgia era anche tornata su una frase che si è sentita ripetere di continuo dopo aver rivelato che i suoi legami più profonsi sono racchiusi nel concetto di famiglia queer. «Non puoi dire che sono tuoi figli, non li hai partoriti. Ho sincera compassione per chi continua a ripetermi questa frase convinti di ferirmi, ma è una frase che mi indigna anche, perché intorno a me vedo tantissimi madri e padri queer che invece ne restano annichiliti, cancellati nella loro scelta d’amore per essere ridotti alla funzione biologica, che spesso hanno subito con dolore e hanno aggirato con enormi sacrifici economici, fisici e rischio sociale», aveva risposto tempo fa  con un lungo post su Instagram.

 

Le opere

Tra le sue opere successive: Presente (con A. Bajani, P. Nori e G. Vasta, 2012);  il romanzo L'incontro (2012), che analizza i temi della condivisione e delle affinità; il saggio breve sul femminicidio "L'ho uccisa perché l'amavo". Falso! (con L. Lipperini, 2013); il romanzo Chirú (2015); il volume Futuro interiore, in cui riflette sulla sua generazione (2016). Alle elezioni regionali sarde del 2014 si è presentata con la coalizione Sardegna possibile, che non ha superato lo sbarramento previsto dalla legge. Nel 2018 M. ha debuttato come attrice interpretando G. Deledda nello spettacolo teatrale Quasi Grazia, diretto da V. Cruciani e tratto dall'omonimo testo di M. Fois. Tra le opere più recenti: nel 2018, il romanzo L'inferno è una buona memoria e il saggio Istruzioni per diventare fascisti; nel 2019, Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo e, con C. Tagliaferri, Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe; nel 2021, Stai zitta e, con Tagliaferri, Morgana. L'uomo ricco sono io; God save the queer. Catechismo femminista (2022); Tre ciotole (2023).

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