Maradona, per la morte rinviati a giudizio in otto: confermata l'apertura del processo in Argentina

La morte di Diego era avvenuta a Buenos Aires il 25 novembre 2020

Maradona, per la morte rinviati a giudizio in otto: confermata l'apertura del processo in Argentina
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Martedì 18 Aprile 2023, 20:25 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 15:58

La Camera d'Appello e Garanzia di San Isidro ha confermato l'apertura di un processo col rinvio a giudizio di otto imputati per il caso della morte di Diego Maradona, avvenuta all'etá di 60 anni, a Buenos Aires il 25 novembre 2020, a causa di un «edema polmonare acuto causato da un'insufficienza cardiaca cronica». Gli otto sono accusati di omicidio colposo semplice, e rischiano una pena da 8 a 25 anni di reclusione. Non è ancora stato reso noto quando si svolgerà il processo.

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 Tra gli imputati figurano il neurochirurgo Leopoldo Luque, la psichiatra Agustina Cosachov e altri sei operatori parte del gruppo che aveva accompagnato Maradona negli ultimi mesi del suo ricovero domiciliare, nella sua residenza al Tigre, nella provincia nord della capitale.

Il loro rinvio a giudizio era già stato chiesto lo scorso anno e poi appellato. La decisione è stata adottata con sentenza della Sezione III della corte d'appello, composta dai giudici Carlos Fabián Blanco, Gustavo Adrián Herbel ed Ernesto Garca Maa¤n. I magistrati hanno avallato le indicazioni del Collegio medico, respingendo il cambio di accusa richiesto dagli avvocati difensori degli imputati. L'accusa aveva chiesto l'apertura del processo nell'aprile 2022, segnalando carenze e negligenze nelle cure dell'ex stella del calcio, convalescente dopo un intervento di neurochirurgia, in una clinica nel quartiere di Olivos. 

 

Il numero dieci soffriva di problemi ai reni e al fegato, insufficienza cardiaca, deterioramento neurologico e dipendenza da alcol e droghe psicotrope. Secondo i pm, il personale preposto ad accudire Maradona era stato «protagonista di un ricovero domiciliare totalmente carente e sconsiderato», e aveva commesso una «serie di improvvisazioni, cattiva gestione e inadempienze». Una perizia, nell'ambito delle indagini, aveva concluso che l'ex giocatore era stato «abbandonato al suo destino» dalla propria equipe medica, giungendo alla morte dopo una lenta agonia. Maradona - si legge - aveva avuto «un'assistenza infermieristica piena di carenze e irregolarita», e aveva «iniziato a morire almeno 12 ore prima delle 12:30 del 25 novembre, presentando segni inequivocabili di un prolungato periodo di agonia″. 

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