Dell'esperienza in tv come conduttrice di X Factor, lo scorso autunno, parla al passato: «Mi sono divertita, ma se me lo chiedessero, ci dovrei pensare. Ho un tour, un disco da promuovere. Un impegno del genere lo dovrei affrontare con serenità. Al momento non ho conferme». Ora Francesca Michielin torna alla musica, a tre anni dall'ultimo album, Feat (Stato di natura). E lo fa con quello che definisce il suo lavoro più libero e coraggioso: «Dove sono gli artisti? Vedo solo populisti», canta in uno dei brani dell'album, Carmen, dedicato e ispirato a una conversazione con Carmen Consoli. Occhio: la cantautrice veneta ha tolto il freno a mano. Cani sciolti - questo il titolo del disco - uscirà venerdì, alla vigilia del ventottesimo compleanno della musicista, che domani e giovedì lo presenterà dal vivo nella sua Bassano Del Grappa con i primi due concerti del tour teatrale che segna il suo ritorno sui palchi (passerà a Roma, al Parco della Musica, l'1 e 2 marzo).
Autocensura
Francesca Michielin ha seguito in prima persona ogni fase della lavorazione, scrivendo i testi, curando gli arrangiamenti e producendo le canzoni, dodici in tutto (c'è anche il singolo Quello che ancora non c'è, in radio sempre da venerdì): «I cani sciolti sono quelli che si ribellano agli schemi.
Le indiscrezioni
Nel Festival di Sanremo più libero e più fluido di sempre, non avrebbe sfigurato: «Me la sono immaginata proprio con l'orchestra. Però c'era già tanta roba», taglia corto lei. Sulle indiscrezioni relative alla sua esclusione dal cast, però, commenta: «Non mi sono proposta. Non avevo tempo né energie». E rivela: «Nel 2021 andai in analisi, prima di Sanremo. Se nel 2016 (arrivò seconda con Nessun grado di separazione, ndr) ero la ventenne sgangherata, quando tornai due anni fa (di nuovo seconda con Chiamami per nome, in duetto con Fedez, ndr) mi sentivo una vecchia rispetto a Madame e altri artisti più giovani». Proprio a proposito di Fedez, finito al centro delle polemiche per via della sua chiacchierata esibizione, con distaccata ironia commenta: «È fatto così. Nel 2021 con quel video anticipò il nostro pezzo e per poco non mi squalificarono».
La collega
Dalle schitarrate dell'intro di Occhi grandi grandi alla stessa Carmen, Cani sciolti è un disco nel segno della cantantessa siciliana: «È il cane sciolto della musica italiana, rappresenta da sempre il cantautorato dissidente - dice la cantautrice della collega - di pezzi da ballare ne ho fatti e continuerò a farli. Ma vorrei usare il privilegio che ho, da artista, per lanciare dei messaggi. Che possono piacere o meno: mica si può compiacere sempre. Dobbiamo anche stare sul cavolo, noi artisti. A un artista non deve essere chiesto di fare il politico: è che mancano i politici e quindi si chiede agli artisti di fare i politici. Ma gli artisti devono fare gli artisti. Un artista deve poter fare anche testi che fanno discutere. Il mio idolo, in questo, è Fabri Fibra: dice cose scomode. È che ci mancano i riferimenti culturali e quindi ci rivolgiamo agli influencer, ma non è giusto». In tour, promette, porterà «moltissime donne»: «Siamo tante e dobbiamo prenderci i nostri spazi. È stato bravo Marco Mengoni a omaggiare le colleghe rimaste fuori dalla top five di Sanremo. Fino a cinque anni fa un podio tutto al maschile non avrebbe destato sospetti. Oggi ce ne accorgiamo, fortunatamente».
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