Christian Vieri: «Costanza Caracciolo mi ha cambiato la vita. A 50 anni sono innamorato pazzo delle mie figlie»

L'ex calciatore: "La costante della mia vita sono gli amici: ancora oggi mi porto dietro ovunque vado lo spogliatoio e la sua atmosfera"

Christian Vieri: «Costanza Caracciolo mi ha cambiato la vita. A 50 anni sono innamorato pazzo delle mie figlie»
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Mercoledì 12 Luglio 2023, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 19:41

Bobo Vieri oggi compie 50 anni. Cresciuto in Australia, a 14 anni torna in Italia per fare il calciatore. Nonno Vieri è il primo a credere in lui: «Mi manca tantissimo, oggi avrei voluto festeggiare con lui. Era innamorato perso di me e quindi lo capisco, perché ora sono innamorato perso delle mie figlie», confessa l'ex calciatore al Corriere della Sera. I 20 anni li ha fatti tra Pisa e Ravenna. «A Pisa avevo fatto appena due gol, con partite orribili, senza scusanti. Il presidente Anconetani faceva bene a insultarmi. Poi a Ravenna mi sono innamorato della Romagna, purtroppo siamo retrocessi, ma volevo restare anche in C: stavo troppo bene».

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Gli amici

A 30 anni festeggiò al Pineta di Milano Marittima, circondato da donne e da amici: «Ricordo che c'era Ronaldo. La costante della mia vita sono gli amici: ancora oggi mi porto dietro ovunque vado lo spogliatoio e la sua atmosfera. Quante cazzate diciamo: Di Biagio fa le stesse battute da 30 anni e ancora ridono tutti. Ma è bello stare insieme: il nostro mondo è pulito.

 

Le figlie e Costanza Caracciolo

«Da quando sto con Costanza: dopo tre mesi abbiamo deciso di fare una famiglia. E' stato tutto molto veloce, senza pensare a niente: abbiamo detto proviamo e vediamo come va. Lei mi ha cambiato la vita: mi ha dato due bambine che ogni volta che parlo di loro mi viene da piangere. Non avrei mai immaginato questo amore folle: è pazzia. Se Costanza mi dice che c'è bisogno di qualcosa al mattino per una delle due bambine, volo in pigiama fuori dalla finestra: si chiama amore, ma è così per tutti immagino. Vivo per prendermi cura di loro e di mia moglie.

I guadagni

«Ricordo bene quando ho firmato il primo contratto con la Juve, per cinque anni: in famiglia piangevano tutti, brindavano e dicevano "ce l'hai fatta, sei a posto per tutta la vita!"».

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