La quinta volta di Fazzone in Senato. «Sottosegretario solo se... Latina? Sì alla sfiducia»

La quinta volta di Fazzone in Senato. «Sottosegretario solo se... Latina? Sì alla sfiducia»
di Rita Cammarone
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Martedì 27 Settembre 2022, 11:12

«E' la riconferma di una squadra che lavora tutti i giorni sul territorio, vicino alle amministrazioni e ai cittadini». Claudio Fazzone, coordinatore reginale di Forza Italia, resta in Senato, per la quinta legislatura consecutiva dal 2006. Sessantuno anni il prossimo 8 ottobre, il parlamentare di Fondi anche questa volta è riuscito a fare il pieno dei voti. La sua candidatura di centrodestra nel collegio uninominale Lazio U06 Latina ha portato la coalizione al 54,33% sul territorio, contro il 44,5% a livello nazionale, e il 12,53% al suo partito, contro il dato nazionale dell'8,28%.


Come si spiega il risultato in un momento delicato per il suo partito?
«Quando si lavora bene sul territorio non c'è da stupirsi . Non ci dimentichiamo di fare politica, di ascoltare i cittadini e sostenere le amministrazioni, dopo essere stati eletti. Ho sempre fatto il parlamentare di tutti, non solo di chi mi ha votato. Sono pronto ad ascoltare anche gli avversari politici, le critiche aiutano a riflettere ».
A Fondi Forza Italia è il primo partito, con il 36,10%.
«Certamente mi inorgoglisce. E dirò di più: Forza Italia avrebbe potuto ottenere un risultato ancora migliore se i miei elettori, e non solo di Fondi ma anche di Frosinone e di altri comuni, avessero votato anche per il simbolo, ma va benissimo anche così, intanto perché lavoriamo in una squadra, quella di centrodestra, e poi perché rappresentano un'attestazione di stima nei miei confronti e mi stimolano ad avere maggiore responsabilità verso i cittadini».
Il 28 settembre a Latina si insedierà il nuovo Consiglio comunale. Da che parte starà Forza Italia?
«Al sindaco Damiano Coletta abbiamo già dato la possibilità di governare, ma non abbiamo visto alcun risultato. Non possiamo mantenere una città in fase di stallo, occorrono scelte. Chi ambisce a fare il sindaco deve assumersi la responsabilità di amministrare. Se fai puoi anche sbagliare e correggerti, se non fai manchi di rispetto verso la comunità che attende risposte. Il tempo è scaduto».
Chi sarà il nuovo candidato sindaco per Latina?
«Non sarà una partita facile. Ma il centrodestra deve dimostrare maturità serve una scelta rapida e la migliore possibile».
Ha già un nome in mente?
«Non ho detto questo».


Cosa si aspetta dal governo nazionale di centrodestra?
«Abbiamo due grosse emergenze: i costi energetici e gli stipendi troppo bassi. Il caro bollette può avere un impatto sull'economia più devastante della pandemia: l'Italia deve puntare all'autonomia energetica con le fonti alternative, investendo nella ricerca e sul nuovo nucleare. Le centrali che avevamo sono state chiuse e oggi acquistiamo energia prodotta dalle centrali nucleari in Francia e in Svizzera: assurdo. Alle famiglie servono più soldi in busta paga: va detassato il costo del lavoro e quanto risparmiato dalle aziende deve finire in busta paga. Oggi le aziende hanno difficoltà a trovare il personale; c'è gente che prende di più con il reddito di cittadinanza e qualche giorno in nero. Non è ammissibile».
Avrà un incarico di governo?
«In passato ho rifiutato posti da sottosegretario. Accetterei solo se ne avessi le competenze, non per farmi chiamare viceministro».
 

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