Il Comune fa i conti con il Covid, nel deposito oltre 200 mila mascherine e centinaia di litri di sanificante

Una montagna di dispositivi rimasta inutilizzata in un magazzino dell'ente: dalle tute agli occhiali protettivi

Il Comune fa i conti con il Covid, nel deposito oltre 200 mila mascherine e centinaia di litri di sanificante
di Andrea Apruzzese
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Domenica 11 Dicembre 2022, 17:23

Quasi un quarto di milione di mascherine chirurgiche; centinaia di litri di sanificante; decine di migliaia di mascherine Ffp2; tute protettive; occhiali di sicurezza; e tanto, tanto altro ancora. Tutti dispositivi di protezione individuale, ovvero i dpi. No, non è l'elenco di magazzino di un ospedale, ma l'armamentario anti Covid di cui si era dotato il Comune di Latina, nel momento più acuto della pandemia. Un'eredità tragica, ripensando ai momenti più critici, ma comunque un'eredità, ora da gestire.


L'elenco emerge da una determina del settore Finanziario. Data la fine dei due anni di stato di emergenza nazionale, il 28 marzo 2022 il Comune ha chiuso il Centro operativo comunale (Coc), che gestiva i dpi, e ora bisogna fare i conti di tutto quello che è rimasto nel magazzino dell'economato. In particolare, ricorda l'atto, «nei due anni di stato emergenziale sono stati stoccati nel magazzino non solo una parte degli acquisti, ma anche le rimanenze di mascherine e gel derivanti dalle tornate elettorali e fornite direttamente dalla Prefettura». Allegato c'è l'elenco, specchio di timori e paure. Le semplici mascherine chirurgiche rappresentano il numero più elevato: 86.650, cui si somma il dato di quelle per il servizio elettorale, pari a 137.970: un totale, quindi, di 224.620. Sono seguite dalle FFp2: ammontano a 56.946 (erano 60.946, ma 4mila sono state consegnate al personale impegnato nei concorsi). Non mancano anche 10 mascherine Ffp3.
Ci sono poi i guanti in nitrile, circa 200, centinaia di sanificanti spray e ricariche relative. 876 flaconi di sanificante in gel (6 dei quali consegnati un mese fa al personale impegnato nei concorsi) e ben 221 taniche da 5 litri ognuna dello stesso. Non mancano 102 termometri a infrarossi, 50 dispenser gel, 100 paia di calzari, 50 visiere protettive, 82 paia di occhiali. E, ultimo, addirittura 346 tute protettive.
Tutto questo non sarà gettato via.

Il servizio Finanziario, preso atto di queste giacenze, e, «visto il perdurare dell'epidemia, le raccomandazioni del ministero della Salute, e le reiterate richieste di dpi da parte dei dirigenti», stabilisce che questi materiali vengano «messi a disposizione di tutti i dirigenti, che potranno richiedere e prelevare gli stessi fino a esaurimento delle scorte».


I COSTI
Una prima idea di quanto tutti questi materiali siano costati si può avere da alcune determine di acquisto del passato. I 50 dispenser di disinfettante, il primo acquisto in materia di Covid, risalente al 4 marzo 2020, costarono 3.722 euro; il 23 marzo 2020 furono acquistate 200 confezioni da 100 paia di guanti e 200 tute protettive per 2.513 euro. L'elenco è lunghissimo. Mille ffp2 e 4mila chirurgiche costarono 11.650 euro e altre 300 chirurgiche, 450 euro. L'8 maggio 2020 vennero acquistate anche 160 tute protettive integrali per 2.830 euro. Le voci di spesa sono le più disparate: 100 pannelli parafiato autoportanti sono costati 6.039 euro. Il 1 settembre sempre del 2020 ben 160 termometri a infrarossi, costo 14.400 euro. Poi 160 taniche di gel da 5 litri l'una per 3.184 euro. Di nuovo 112.500 mascherine chirurgiche per 20.250 euro; 6.500 mascherine Ffp2 per 7.150 euro. Il 30 dicembre 2021, altre 80mila mascherine Ffp2 per 19.200 euro, e tra altre cose anche 200 paia di guanti per 1.134 euro, 50 dispenser per 3.000 euro, 85 taniche di gel da 5 litri per 1.232 euro, 300 sanificanti spray per superfici per 1.575 euro, 50 pompe per questi ultimi a 40 euro, 400 batterie stilo e ministilo per 560 euro. Il totale? Quasi 105mila euro. 

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