Nonnismo alla scuola di volo di Latina, nessun reintegro per l'ex allieva che denunciò

Nessuna reintegra nell'Aeronautica militare per l'allieva ufficiale Giulia Schiff. Il Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso con il quale la 22enne chiedeva il reintegro nell'Arma azzurra dopo la bocciatura da parte del Tar di un analogo ricorso. Secondo la difesa, rappresentata dall'avvocato Massimiliano Strampelli, l'espulsione di Giulia sarebbe stato un gesto di pura ritorsione per la denuncia presentata sugli atti di nonnismo subìti presso il 70esimo Stormo di Latina, atti per i quali otto sergenti sono stati rinviati a giudizio per lesioni personali aggravate nei suoi confronti. Secondo i giudici del Consiglio di Stato ad un primo esame non è stato provato quanto sostenuto dall'allieva sia sotto il profilo dell'illegittima composizione della Commissione permanente di attitudine, «non trovando riscontro in alcuna disposizione di rango primario», che sotto il profilo «della evidente irragionevolezza del giudizio di inattitudine militare e professionale». Non ci sarebbero in definitiva le prove che la sua espulsione sia legata alla denuncia delle violenze subite al Comani di Latina. I magistrati hanno ritenuto che «l'interesse di Giulia Schiff può essere comunque sufficientemente soddisfatto con una sollecita definizione della causa nel merito». il Consiglio di Stato dovrà pronunciarsi nel merito e si riparte con il procedimento ad ottobre. Nel frattempo ha preso il via davanti al Tribunale militare di Roma il processo a carico degli otto sergenti la cui prossima udienza è fissata per il 23 settembre prossimo mentre a Latina la Procura della Repubblica ha disposto la citazione diretta a giudizio per il reato di violenza privata nei confronti degli stessi militari. I fatti oggetto del procedimento risalgono al 2018 quando la Schiff viene sottoposta ad una specie di rito di iniziazione che prevede spintoni, un colpo con la testa contro l'ala dell'aereo, schiaffi e poi un lancio in piscina, il tutto rigorosamente filmato: lei cerca di ribellarsi ma senza risultati.
E. Gan.
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