Benacquista: «Il campionato più sofferto di sempre ma purtroppo anche il più inutile»

Benacquista: «Il campionato più sofferto di sempre ma purtroppo anche il più inutile»
di Stefano Urgera
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Martedì 18 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:10

Lucio Benacquista ha compiuto 85 anni lo scorso 2 gennaio, festeggiati sul parquet in una delle vittorie ottenute sul campo dalla sua squadra: 70-66 contro la Stella Azzurra Roma. Allora il campionato era solo alla decima giornata, per i nerazzurri si trattava della quarta vittoria e nessuno pensava allo stravolgimento che si sarebbe vissuto dl lì in poi.
In questo anno anomalo, il patròn del quintetto pontino è uno dei pochi a uscirne vincitore: «Il campionato più sofferto di sempre, forse anche il più inutile - sottolinea il commendator Lucio - giocare ha senso se lo fai davanti al tuo pubblico, ma quest'anno non è mai successo. Siamo fieri e orgogliosi d'aver tenuto in piedi questa squadra, garantendo a giocatori e tecnici lo svolgimento della loro professione. In Italia, grazie ai sacrifici e all'impegno di club, sponsor e dirigenti centinaia di tesserati hanno fatto attività».
Andare avanti però non è stato semplice: «Nel momento di massima emergenza, mi aspettavo più unità da parte dei club - rivela il presidente dei nerazzurri - ma ognuno è andato un po' per conto proprio, invece di formare un fronte compatto. Si è parlato tanto del blocco delle retrocessioni, che penso sia sacrosanto in un momento come questo, ma non abbiamo mai discusso veramente sui termini. A un certo punto della stagione era uscita una proposta che prevedeva il ripescaggio pagando somme dai 60 ai 100 mila euro, ma quella non era una strada percorribile. Comunque quest'anno chi retrocederà non lo farà per propri demeriti, ma solo per circostanze sfortunate».
IL FUTURO
La salvezza senza dover ricorrere ai play-out, toglie un gran peso dalle spalle della società: «Abbiamo già le idee chiare per la prossima stagione - ammette Lucio Benacquista - ma non saremo in grado di affrontare un altro campionato in queste condizioni. Speriamo nel ritorno alla normalità al più presto: la presenza dei nostri tifosi deve essere la priorità per ripartire».
A livello tecnico, comunque, il torneo appena concluso, ha dato anche segnali positivi. Giocatori come Jaren Lewis, Aristide Mouahua, Abdel Fall e il capitano Davide Raucci sono un buon nucleo sul quale ricostruire il team: «La nostra non è una società come le altre, noi siamo una famiglia - conclude Benacquista - le decisioni si prendono di comune accordo con i miei figli Sabrina e Massimiliano e mio genero, il giemme Mariano Bruni. Idee ce ne sono, per squadra e giovanili. Vorremmo costruire un nostro impianto, ma non ci danno l'autorizzazione, perché servirebbe un cambio di destinazione nel piano regolatore: ci sono tantissimi terreni improduttivi da Borgo Piave a Borgo Sabotino, noi siamo disposti a costruire non case, ma una struttura sportiva per tutta la città».
Ste.Ur.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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