Covid, dilagano i contagi in famiglia

Covid, dilagano i contagi in famiglia
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Venerdì 26 Marzo 2021, 05:05
LA SITUAZIONE
Non migliora la situazione della provincia di Latina. Sebbene la curva del covid sia al momento piuttosto stabile e alcuni parametri indichino una condizione complessivamente in linea con quella di altre province della regione, preoccupano alcuni comuni del territorio che la Asl sta tenendo sotto osservazione da settimane ma nei quali la tendenza non accenna ad invertirsi. E' il caso della città capoluogo dove i contagi dilagano in ambito familiare e i focolai si moltiplicano, ed è il caso anche di Aprilia e Cisterna, Fondi, Cori, Pontinia, Sabaudia. Si tratta di città che, per numero di positivi giornalieri, ricoveri, decessi e circolazione della variante inglese, presentano dati che decisamente non appaiono in linea con una situazione che possa definirsi sotto controllo.
Lo dimostrano ancora una volta i casi riportati nel bollettino: ieri altri 166, 170 se si considerano anche i pazienti fuori provincia. Ben 40 i contagi nella città capoluogo, 23 quelli accertati nei comuni di Aprilia e Cisterna, altri 15 a Pontinia che è alle prese con la variante, ancora 14 a Fondi, otto a Sabaudia, sette a Terracina e Itri, cinque a Formia, quattro a Priverno, tre a Castelforte, Cori, Ponza, Santi Cosma e Damiano e Sezze, infine uno ciascuno a Gaeta, Lenola, Minturno, Sermoneta e Spigno Saturnia. A marzo il bilancio è già di 3.560 casi, di gran lunga superiore ai 2.820 di febbraio. Nelle ultime 24 ore non si sono però registrati ulteriori decessi rispetto ai 42 accertati nel corso del mese e ai 452 complessivi dall'inizio della pandemia. Sono invece 69 i pazienti guariti dal covid. Mentre oggi si attende l'esito della valutazione del Lazio per l'eventuale cambio di zona da rossa ad arancione, la regione fa i conti con un totale di 2.055 positivi e 33 morti mentre la Asl pontina tirerà le somme proprio sui comuni più a rischio analizzando nel dettaglio dati di positività rispetto alla popolazione residente, presenza delle varianti, attività di tracciamento e decessi. Non si esclude insomma che alcuni territori della provincia, a conti fatti, non presentino una condizione favorevole per passare in arancione.
Al Goretti intanto si continua a lavorare sul caso della donna di 35 anni ricoverata da sabato scorso per una trombosi. Una patologia sospetta segnalata all'Aifa perché la paziente aveva ricevuto la sua dose di vaccino Astrazeneca una settima prima. Le sue condizioni sono ancora stabili ma molto serie, tanto che oggi si tenterà probabilmente di sottoporre la giovane a un intervento.
C'è invece una buona notizia che arriva sempre dall'ospedale e riguarda gli anticorpi monoclonali, la cui somministrazione è ufficialmente partita il 22 marzo. All'interno della struttura di Malattia Infettive diretta dalla professoressa Miriam Lichtner, in collaborazione con la farmacista Gabriella Bonnani è stato allestito un ambulatorio ad hoc coordinato dal dottor Del Borgo, in cui i pazienti vengono valutati e sottoposti alla cura secondo le linee guida della Regione Lazio. «Si tratta di una terapia che offre grandi speranze spiega Lichtner e che è destinata ai pazienti covid nella fase iniziale dell'infezione, con sintomi assenti o scarsi».
Laura Pesino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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