Casi più che raddoppiati in 24 ore sul territorio pontino. Dai 15 accertati nella giornata di venerdì si è passati ai 40 di ieri, distribuiti in 11 comuni. Rispetto a tutti cresce il dato che arriva dalla città di Fondi dove i contagi sono stati 14, nove invece sono stati registrati nel comune di Cisterna, altri quattro ad Aprilia e altrettanti a Latina, due i positivi a Formia e altri due a Sezze, infine un solo caso di Itri, Minturno, Monte San Biagio, Pontinia e Priverno. Il bilancio dei primi 12 giorni di giugno porta a contare oltre 200 nuovi contagiati, 232 per la precisione. Mentre i decessi sono 15, la gran parte dei quali notificati nel corso dell'ultima settimana ma risalenti al mese di maggio e avvenuti fuori provincia. L'ultimo riguarda il comune di Ponza. Le notifiche di guarigione sono state 92 e i ricoveri sono a zero nelle ultime 24 ore. Le somministrazioni di vaccino si mantengono ormai abbondantemente sopra quota 5mila.
Ma qual è la reale situazione del territorio pontino e che rischi si corrono nei prossimi mesi? E' ben evidente che la curva del covid appare drasticamente in flessione: al 12 maggio in provincia di Latina erano già stati accertati 1.230 casi di positività, nello stesso periodo di aprile erano addirittura 1.873. Con il calo dei contagi anche gli operatori del dipartimento di prevenzione della Asl, che nei periodi più critici hanno lavorato senza sosta e con grosse difficoltà, possono più agevolmente individuare i link epidemiologici, circoscrivere i cluster e tracciare tutti i contatti diretti dei cittadini positivi. La situazione è tenuta sotto controllo anche grazie a questa intensa attività che nel call center del dipartimento di prevenzione non si è mai fermata. Quello che emerge è che i cluster, decisamente ridotti rispetto ai mesi precedenti, sono ancora prevalentemente di tipo familiare e in qualche caso lavorativo.
Ma cosa ci si aspetta per i prossimi mesi? «Rispetto ai mesi scorsi il dipartimento di prevenzione sta lavorando meglio e in modo più capillare spiega il responsabile Antonio Sabatucci Ma il rischio non può dirsi completamente passato: finché la vaccinazione di massa non sarà completata non possiamo considerarci fuori pericolo. Occorre continuare a mantenere le misure di sicurezza e le regole di buon senso, la mascherina, il distanziamento e anche corretti stili di vita che contribuiscano a rafforzare il nostro sistema immunitario. Non possiamo escludere un rialzo dei contagi a settembre». Del resto, nonostante la netta flessione dei ricoveri ospedalieri, i decessi non sono azzerati. Le vittime, nella gran parte dei casi ancora non vaccinate o con una sola dose di siero, presentano fattori di comorbidità. A cominciare dall'obesità.
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