Allarme freddo, il dormitorio preso d'assalto: passa da 15 a 50 ospiti

Allarme freddo, il dormitorio preso d'assalto: passa da 15 a 50 ospiti
di Laura Pesino
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Martedì 24 Gennaio 2023, 11:42

Il 24 dicembre scorso il dormitorio invernale di Latina ha ufficialmente aperto i battenti all'interno della tensostruttura allestita nell'arena Prampolini, accanto allo stadio Francioni, dando accoglienza a 15 persone su una cinquantina di posti letto disponibili.


Oggi quei posti sono ormai quasi tutti occupati e soprattutto nelle ultime giornate, in cui il freddo intenso ha cominciato a farsi sentire anche nel capoluogo pontino, la struttura gestita quest'anno dalla Croce Rossa ha rappresentato la salvezza per decine di persone che non hanno un alloggio in cui vivere. Nelle giornate più fredde, soprattutto tra venerdì e domenica, gli ospiti sono stati complessivamente 45, di cui almeno due donne alle quali è riservata un'ala separata dentro lo stesso modulo abitativo. Anche i più restii ad usufruire del dormitorio hanno dovuto cedere di fronte alle temperature sempre più basse e gradualmente, anche grazie all'intervento degli operatori del Pronto intervento sociale, hanno conosciuto la nuova struttura e accettato di trascorrere lì la notte. «L'avvio è stato come sempre graduale spiega Giancarlo Rufo, presidente della Croce Rossa di Latina Dovevano conoscere il nuovo dormitorio ma ora la maggior parte degli ospiti viene da noi senza problemi e quelli che avevano necessità sono stati accompagnati dagli operatori del Pis. Arrivano anche alle 19 anticipando un po' i tempi di apertura e nonostante il numero abbastanza elevato non abbiamo mai registrato problemi di gestione o convivenza.

Con le temperature che si stanno registrando in pochi restano in strada e tutte le situazioni conosciute e considerate più a rischio, per età o patologie, sono dunque in protezione».


L'emergenza inoltre non ha età. Al dormitorio intitolato a Vincenzo Rossetti si rivolgono cittadini che hanno dai 22 ai 67 anni, quasi tutti uomini. Per quanto riguarda le nazionalità, in numero maggiore sono presenti italiani, seguiti da tunisini e poi da indiani. Sono persone senza lavoro stabile o disoccupate, certamente non in grado di offrire garanzie per ottenere un alloggio in affitto. Ma sono anche, soprattutto nei casi di cittadini italiani, uomini che arrivano da situazioni familiari interrotte.


«Attraverso i nostri operatori spiega ancora Rufo della Cri riusciamo ad avere report costanti sulle situazioni che ci troviamo di fronte e se ci sono casi particolari inviamo segnalazioni ai rispettivi Comuni competenti. C'è chi viene ad esempio da separazioni, convivenze interrotte, magari vive solo con il reddito di cittadinanza o occupazioni saltuarie e non ha la possibilità di trovare un affitto. Sono stati registrati casi particolari come questi e sono stati interessati i servizi sociali per la presa in carico e un intervento di recupero in rete».

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