Il cluster di Fondi, la donna morta a Minturno da allora 400 decessi e oltre 23 mila positivi

Il cluster di Fondi, la donna morta a Minturno da allora 400 decessi e oltre 23 mila positivi
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Martedì 2 Marzo 2021, 05:02
IL BILANCIO
Era il 25 febbraio del 2020 quando la Prefettura convocava le prime riunioni con la Asl, con la Provincia, i sindaci e tutte le istituzioni. L'obiettivo era ridimensionare l'allarme e la paura che dilagava tra la popolazione e cominciava, spontaneamente, a svuotare locali, piazze e negozi. Ma la preoccupazione in fondo era lontana e il prefetto assicurava Le scuole non chiuderanno, gli uffici pubblici resteranno aperti e perfino i carri di Carnevale si faranno regolarmente. Nella provincia di Latina il covid non si era ancora affacciato, ma arriverà qualche giorno più tardi, precisamente un anno fa esatto, 2 marzo 2020, con la prima contagiata nel sud pontino.
LA PRIMA VITTIMA
Era una donna arrivata nel comune di Minturno da Cremona, dove il virus già dilagava, in visita alla figlia. Aveva 54 anni e morirà circa due settimane dopo, mentre era ricoverata all'istituto Spallanzani di Roma. La notizia del caso rimbalza rapidamente in tutti i comuni del sud del territorio, dove cresce ovviamente l'allarme tanto da spingere il sindaco di Minturno ma anche i colleghi di Formia e Gaeta a firmare un'ordinanza per disporre la chiusura di tutte le scuole, ordinanza che poi sarà ritirata dopo 24 ore. Intanto, si mette in moto il Dipartimento di prevenzione della Asl che lavora sul tracciamento e tutti gli spostamenti della signora, scattano le quarantene per i familiari e anche per il personale di pronto soccorso dell'ospedale di Formia che per primo aveva preso in carico la paziente prima del trasferimento nella Capitale. Il giorno successivo, 3 marzo, la situazione appare già più complessa e la Prefettura è costretta a convocare un nuovo vertice sul covid ma non si registrano focolai, il caso di positività non è autoctono e dunque le scuole del sud pontino chiuse dai sindaci per precauzione possono ufficialmente riaprire.
LE PRECAUZIONI
L'allora direttore generale della Asl Giorgio Casati ribadiva le misure di prevenzione e i comportamenti da adottare, tra cui il distanziamento, il lavaggio delle mani e il fatto di non recarsi in pronto soccorso se non strettamente necessario. E viene quasi da sorridere guardando i vecchi video e quelle interviste in cui nessuno indossava la mascherina. Di lì in poi però la situazione precipita con rapidità, cominciano a scattare le misure restrittive nazionali, chiudono le scuole di ogni ordine e grado, chiudono i negozi e il 12 marzo tutto il Paese entra in lockdown. Il 4 invece è il giorno in cui anche Latina ha il suo primo malato di covid. Si attiva una task force all'interno dell'azienda sanitaria per monitorare i contatti e ricostruire il link epidemiologico del paziente del capoluogo, mentre arriva già il terzo contagiato a Fondi. Il resto purtroppo è storia ben nota Laura Pesino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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