AnsaldoBreda, c'è il via libera per le quattro offerte vincolanti

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Venerdì 26 Settembre 2014, 06:08
LA VENDITA
ROMA Via libera alla fase delle offerte vincolanti per la cessione di AnsaldoBreda. «Ci sono le condizioni», ha decretato ieri il cda informato sulle offerte arrivate sul tavoli degli advisor, Ubs e Mediobanca. Dunque si va avanti e si entra nel vivo dell'operazione per la cinese Cnr Insigma, la giapponese Hitachi, la spagnola Caf e la francese Thales (interessata per lo più a Sts), le quattro società che si sono fatte avanti per rilevare la controllata dal gruppo Finmeccanica.
Per la verità, l'azienda del settore trasporti ferroviari, AnsaldoBreda, ha da anni i bilanci in profondo rosso e così per rendere il boccone più appetibile il gruppo di Piazza Monte Grappa ha messo sul tavolo (seppure non ufficialmente) anche il 40% di Ansaldo Sts, il braccio del gruppo nel segnalamento ferroviario quotato a Piazza Affari.
I RISVOLTI POLITICI
Ora però si tratta di scoprire le carte per passare alla fase conclusiva. E se in effetti i cinesi di Cnr Insigma e i giapponesi di Hitachi garantirebbero maggiori mercati di sbocco e un migliore mix di prodotti, la partita è tutta aperta anche in Europa, visto che sia francesi di Thales che gli spagnoli di Caf porterebbero con loro le economie di scala nel Vecchio Continente. Ce n'è abbastanza anche per riaccendere il risiko delle aggregazioni dentro e fuori l'Europa.
Non è escluso, però, che entri in partita in extremis anche Bombardier. Gli analisti ci credono davvero dopo le dichiarazioni, seppure non esplicite, del numero uno Lutz Bertling. Al Salone Innotrans di Berlino il manager si era limitato a commentare la lunga procedura di vendita in corso per Sts e Breda. Ma sostenendo di non essere sicuro che Finmeccanica opti a questo punto per una cessione ha lasciato intendere che c'è spazio per progetti differenti. «Dalle dichiarazioni di Bombardier si può recepire un rinnovato interesse per le società dei trasporti anche se non è stata fatta un'offerta vincolante», fanno infatti notare da Intermonte che aggiunge: «Potrebbero rientrare in un eventuale asset swap le aerostrutture di Finmeccanica e il segmento spazio di Bombardier».
Va ricordato, intanto, che la partita AnsaldoBreda ha anche importanti risvolti politici. I principali impianti della Breda sono a Pistoia e Napoli, accanto a uno minore a Reggio Calabria. Sembra già segnato poi il destino dello stabilimento di Palermo con 150 addetti, per il quale, secondo il dossier inviato ai pretendenti, non ci sarebbe futuro né dentro Finmeccanica né in mano ai pretendenti alla Breda. Ecco perchè il capitolo è seguito con attenzione dal governo.
In questo contesto conta eccome la posizione di Bombardier. Il gruppo canadese che vanta uno stabilimento a Vado Ligure e, insieme alla Breda, produce il nuovo Frecciarossa 1000 comprato dalle Fs non ha ancora presentato un'offerta. Ma forse aspetta di farsi avanti al momento giusto.
Nel frattempo, in attesa del cda, il titolo Finmeccanica è stato ieri fra i pochi titoli in rialzo a Piazza Affari (+1% a 7,505 euro).
R. Amo.
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