Finmeccanica, maxi-piano con 150 milioni di tagli
Moretti: svolta in due-tre anni

Finmeccanica, maxi-piano con 150 milioni di tagli Moretti: svolta in due-tre anni
di Roberta Amoruso
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Mercoledì 28 Gennaio 2015, 17:46 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 18:07
«Non c’è alcuna preferenza tra Hitachi e la cordata cinese guidata da Insigma per la cessione di AnsaldoBreda», legato a doppio filo della vendita di Sts. Il numero uno di Finmeccanica, Mauro Moretti prova a glissare sul dossier. In realtà, la decisione era attesa nel cda di ieri, lo stesso che ha approvato un piano industriale con 150 milioni di risparmi sui costi che segnerà la svolta nel giro di due o tre anni. Ma a quanto pare il cda ha preso tempo, almeno quello necessario per esaminare il rilancio messo sul tavolo da Insigma. Al di là dei commenti ufficiali, però, i giapponesi di Hitachi rimangano il pole position, pronti a fare un’operazione in due tempi sui due asset del gruppo.



Intanto, Moretti, intervistato a Londra da Rai News 24. ha incassato «una forzatura importante» nel negoziato con i due potenziali compratori: l’inclusione nel perimetro della cessione «attività prima escluse come» lo stabilimento di Reggio Calabria di AnsaldoBreda. I tempi? Credo che siamo alle battute finali e potremo arrivare presto a una conclusione».

Quanto alla partita Drs Technologies, il gruppo statunitense della Difesa, Finmeccanica ha individuato «possibili partner», ha fatto sapere l’amministratore delegato durante la presentazione a Londra del nuovo piano industriale.



Intanto ieri Piazza Affari premia con un rialzo di oltre il 3% la nuova strategia di Finmeccanica targata Moretti. Dai pilastri strategici: «meno attività, joint venture selezionate, meno prodotti, maggiore presenza internazionale, una nuova governance e nuovo modello operativo» ai numeri, visti i 150 milioni di euro di taglio ai costi al 2019.

Una fetta importante dei risparmi, il 25%, è già ricompreso nel nuovo piano.



La volontà è quella di integrare maggiormente l’attività operativa delle controllate nella holding. Ma «siamo fiduciosi di riuscire» a raggiungere i risparmi anche grazie al nuovo modello organizzativo «più omogeneo e integrato», spiega il direttore finanziario del gruppo Gian Piero Cutillo. Per ottenere altri risparmi al momento non quantificati - con l’amministratore delegato Mauro Moretti che sul tema sorridendo parla di «tagli di Morettì» - si punta all'integrazione del settore Ict e alla nuova organizzazione degli uffici internazionali.



A sintetizzare il concetto è poi lo stesso Moretti: in Finmeccanica «non ci sono più vacche sacre», dice il manager, che poi avverte: il gruppo «non ha fretta di vendere» asset per ridurre il debito «perchè siamo ben finanziati e non abbiamo problemi di liquidità». Alla riduzione dell’indebitamento ci penserà una crescita della generazione di cassa.

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