Wolf of Wall Street, torna Jordan Belfort e fa causa ai produttori del film

Wolf of Wall Street, torna Jordan Belfort e fa causa ai produttori del film
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Sabato 25 Gennaio 2020, 14:37

Il temibile lupo di Wall Street è tornato. Ancora una volta è protagonista nelle aule di tribunale, ma in questo caso sostiene di essere lui la vittima. Jordan Belfort, il leggendario truffatore che ha ispirato il film di Martin Scorsese "The Wolf of Wall Street", ha fatto causa alla società di produzione della pellicola per 300 milioni di dollari per frode e violazione del contratto. Secondo quanto riportano i media americani, ha accusato la Red Granite Pictures di avergli nascosto che il film è stato finanziato con denaro rubato.

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Belfort, interpretato sul grande schermo da Leonardo DiCaprio, ha venduto i diritti sulla storia della sua vita alla
società di Riza Aziz, che sta affrontando accuse di corruzione in Malesia per una presunta appropriazione indebita di oltre 200 milioni di dollari. Denaro che sarebbe stato sottratto a 1MDB, un fondo statale malese.

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L'avvocato di Belfort ha spiegato che «Red Granite non ha rivelato al suo cliente che stava usando fondi ottenuti da attività criminali, altrimenti lui non avrebbe mai accettato di stipulare il contratto». Le indagini sui produttori, ha sottolineato il legale, stanno influendo negativamente sui diritti della sua storia e impedendo la creazione di un sequel del film tratto dal suo secondo libro. Per questo vuole rescindere il contratto che lo lega alla società, a cui ha fatto causa davanti alla Los Angeles Superior Court.

Immediata la risposta dell'avvocato di Red Granite, che ha affermato ad Hollywood Reporter: «Questa causa è un tentativo disperato ed estremamente ironico di uscire da un accordo che per la prima volta ha reso Belfort ricco e famoso con mezzi leciti e legali».

Il primo libro di memorie di Belfort, "The Wolf of Wall Street", è stato pubblicato nel 2007 dopo che l'uomo aveva
scontato 22 mesi di prigione per frode con la sua società di intermediazione relativa ad attività dei primi anni Novanta (per cui gli fu ordinato di rimborsare oltre 110 milioni di dollari ai suoi clienti). Nel 2009 è stato pubblicato un secondo libro, "Catching the Wolf of Wall Street", mentre il film è uscito nel 2013, ha ottenuto cinque nomination agli Oscar (ma non ha vinto nessun premio) e rimane la pellicola di maggior successo di
Scorsese al botteghino.

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