I soccorritori li hanno trovati aggrappati al cadavere della mamma: la donna fino all'ultimo istante di vita li ha allattati permettendo loro di salvarsi dopo il naufragio dell'imbarcazione di famiglia avvenuto al largo della costa venezuelana. I due bimbi sono stati recuperati in mare aperto. La donna li ha nutriti per giorni arrivando a bere la sua urina pur di restare almeno un po' idratata e poter continuare a nutrirli.
Il naufragio
Mariely Chacon, 40 anni, venezuelana, era partita da Higuerote, vicino Caracas, il 3 settembre con il marito, i due figli di 2 e 6 anni, la tata e un piccolo equipaggio su un'imbarcazione per una breve crociera all’isola di Tortuga, nei Caraibi.
L'estremo gesto della donna
Per quattro giorni, sotto il sole, alla deriva nell'oceano Atlantico, la mamma, come ha raccontato la tata, ha fatto di tutto per cercare di garantire la sopravvivenza dei bambini. E c'è riuscita, a costo della propria vita. Lo scorso 7 settembre, il gommone è stato finalmente intercettato dai soccorritori che hanno portato in salvo i sopravvissuti: i bambini e la loro tata, Veronica Martinez, di 25 anni, rimasta rannicchiata nella ghiacciaia vuota perché sul gommone non c'era posto. La madre invece è morta per collasso cardiocircolatorio causato dalla disidratazione.
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La testimonianza dell'Inea
L'Autorità marittima nazionale venezuelana Inea ha raccontato che «la donna è morta tre o quattro ore prima del salvataggio». Il suo funerale si è tenuto a Caracas lo scorso 11 settembre. Molte persone hanno reso omaggio all'eroico sacrificio di Chacón. «Non ho avuto il privilegio di conoscerti. I tuoi ultimi giorni di vita parlano molto di ciò che c'era nel tuo bel cuore. Sei un essere di luce nell'eternità». Questo uno dei commenti dei partecipanti.
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