Attacco Russia ai Paesi Nato? Ecco cosa prevede il Trattato dell'Alleanza Atlantica

Se un Paese membro dell’Alleanza viene attaccato tutta la Nato può reagire collettivamente entrando in guerra in difesa dell'aggredito

Attacco Russia ai Paesi Nato? Ecco cosa prevede il Trattato dell'Alleanza Atlantica
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Sabato 20 Gennaio 2024, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 12:15

«I civili devono prepararsi per una guerra totale con la Russia nei prossimi 20 anni». Dopo l'annuncio choc del Presidente del Comitato militare Rob Bauer, che intravede la possibilità che la Russia attacchi un Paese della Nato nei prossimi anni, diventa centrale il tema della difesa reciproca e collettiva. Con l'Europa alle prese con il conflitto più gravoso dal 1945 i Paesi membri non possono ignorare gli articoli chiave sulla guerra e sull'uso della forza contenuti nel Trattato dell'Alleanza Atlantica. L'Alleanza fu istituita all'indomani della seconda guerra mondiale per far fronte a un’eventuale nuova minaccia anche con armi nucleare proveniente dall'est: ovvero l’allora Unione Sovietica, oggi Russia. Negli anni i Paesi membri sono diventati 31, con l'adesione della Finlandia ratificata ad aprile 2023. Un futuro allargamento con l’ingresso dell’Ucraina è stato una delle cause che ha scatenato il conflitto tra Kiev e Mosca. Vediamo che cosa prevede il trattato nel caso in cui uno o più paesi membri venga attaccato. 

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Cosa prevede l'articolo 4

 

Dopo la caduta di un missile sulla Polonia (membro della Nato sin dal 1999), Varsavia ha valutato se invocare l'art. 4 del Trattato Nato che recita: «Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata».

In passato è stato già invocato sette volte. Il 24 febbraio 2022, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia preoccupati dall'invasione russa dell'Ucraina hanno richiesto consultazioni con gli Alleati.

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Cosa prevede l'articolo 5

 

L’art. 5 del Trattato prevede questo: «Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti e, se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse assisterà la parte o le parti attaccate, intraprendendo l’azione che giudicherà necessaria, compreso l’uso della forza armata». In poche parole se un Paese membro dell’Alleanza viene attaccato, tutta la Nato può reagire collettivamente, entrando in guerra in difesa del paese attaccato. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali.

 

Quando sono stati usati

 

L'articolo 4 è stato utilizzato più volte in precedenza fino all'invasione russa dell'Ucraina. E’ una sorta di messaggio-monito al resto del mondo che sottolinea che l'alleanza può prendere in considerazione qualsiasi possibile azione. L'articolo 5, che sancisce il principio della difesa reciproca, è stato invocato solo una volta, dopo gli attacchi dell'11 settembre contro gli Stati Uniti. Dopo gli attacchi alle Torre Gemelle è stata condotta in Afghanistan un'operazione guidata dalla Nato, sostenuta dalle Nazioni Unite, contro i talebani, che stavano proteggendo gli autori degli attentati. Una potente dimostrazione di difesa dell’Alleanza Atlantica.

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