Dopo aver conquistato Melitopol, città sud-orientale dell'Ucraina, sono cominciate le razzie dei russi. Non solo nel museo, dove sono stati sottratti i preziosi tesori degli antichi Sciti. Le truppe di Putin hanno anche assaltato un concessionario di attrezzature agricole, sottraendo componenti dal valore di 5 milioni di dollari. Ma dopo averle spediti in Cecenia (per oltre 1.000 chilometri), si sono accorti che non potevano utilizzarli. Il motivo? Sono stati sabotati a distanza e resi inutilizzabili. Lo svela la "Cnn", dopo aver parlato con uomo d'affari ucraino della zona.
Cosa è successo
L'attrezzatura è stata rimossa da una concessionaria Agrotek a Melitopol, che è stata occupata dalle forze russe dall'inizio di marzo.
La sofisticatezza dei macchinari, dotati di GPS, ha permesso di seguirne il percorso. Il camion è stato rintracciato l'ultima volta nel villaggio di Zakhan Yurt in Cecenia. L'attrezzatura può anche essere controllata a distanza. «Quando gli invasori hanno portato le mietitrici rubate in Cecenia, si sono resi conto che non potevano nemmeno accenderle, perché le mietitrebbie erano bloccate a distanza», ha detto il contatto alla Cnn. «Sembra che i ladri abbiano trovato consulenti in Russia che stanno cercando di aggirare la protezione», spiega ancora l'uomo d'affari ucraino.
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