Armi all'Ucraina, dagli Stati Uniti al Canada: così l'artiglieria dell'Occidente può cambiare le sorti della guerra

Il massiccio invio di armi a Kiev, secondo molti analisti, altererà la guerra con la Russia, dando avvio a una lunga serie di battaglie sostenute da artiglieria a lungo raggio

Armi all'Ucraina, dagli Usa al Canada: così l'artiglieria dell'Occidente può cambiare le sorti della guerra
di Alessandro Strabioli
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Lunedì 2 Maggio 2022, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 15:40

Per ultima anche la Francia, dopo altri Paesi europei tra cui la Germania, ha deciso di «rafforzare» l'invio di aiuti militari all'Ucraina. Parigi invia già a Kiev cannoni ultramoderni Caesar - obice semovente da 155 mm/ calibro 52, installato su un telaio di camion 6x6 - ma Macron è andato oltre, evocando la «disponibilità a contribuire a un accordo che preveda garanzie di sicurezza» per l'Ucraina stessa. Il sostegno militare a Zelensky, poi, è stato ribadito e confermato dal premier britannico Boris JohnsonSecondo un portavoce di Downing Street, fra le opzioni possibili c'è anche l'addestramento di piloti ucraini da parte di Londra. Viene così riproposta l'iniziativa poi naufragata fra Stati Uniti e Polonia, in cui si prevedeva la fornitura di F-16 Fighting Falcon (aereo da combattimento multiruolo) Usa a Varsavia che avrebbe inviato i suoi Mig-29 (caccia da superiorità aerea di 4ª generazione) agli ucraini.

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Il punto militare 

Il massiccio invio di armi occidentali a Kiev, secondo molti analisti, altererà inevitabilmente la guerra con la Russia, dando avvio a una lunga serie di sanguinose battaglie tattiche e militari sostenute da armi a lungo raggio.

Funzionari statunitensi affermano che ciò costringerà entrambe le parti a una guerra di logoramento - anche a seguito del tentativo fallito da parte del Cremlino di impadronirsi rapidamente dei principali centri abitati del Paese. Zelensky si prepara alla battaglia nella regione del Donbass, quella decisiva per le sorti del conflitto. Ed è qui che contro i cannoni a lungo raggio, cuore pulsante dell'arsenale russo, Kiev dovrà far buon uso dell'artiglieria occidentale. 

Più di un quarto delle unità russe dedicate all'“operazione speciale” probabilmente adesso «non sono idonee al combattimento»: lo riporta l'intelligence britannica nel suo aggiornamento sulla situazione in Ucraina pubblicato dal ministero della Difesa di Londra. All'inizio del conflitto, la Russia ha schierato oltre 120 gruppi tattici di battaglione (BTG), pari a circa il 65% della sua intera forza di combattimento di terra, spiega il report aggiungendo: è probabile che più di un quarto di queste unità sia adesso incapace di combattere. Alcune tra le unità più d'elite del Paese, incluse le forze aviotrasportate VDV, risentono maggiormente di questa situazione e probabilmente ci vorranno anni prima che Putin riesca a ripristinare queste forze.

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La «seconda fase» 

«Siamo entrati in una seconda fase della guerra», ha affermato Florent Parmentier, esperto di relazioni internazionali all'Università Sciences-Po di Parigi. «C'è stata una prima fase in cui ci siamo semplicemente interrogati sulla capacità degli ucraini di resistere alla Russia... (ora) si parla sempre più di incoraggiare l'Ucraina sulla strada della vittoria», ha aggiunto. Marie Dumoulin, esperta dello European Council for Foreign Relations, ritiene che «l'Occidente abbia fatto i conti con l'idea che la guerra durerà». La Russia «ritiene che non appena si inizi a fornire armi sempre più pesanti, la differenza tra essere belligeranti e non diventa sempre minore», ha affermato Parmentier. 

 

Gli aiuti 

Giovedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha presentato un nuovo piano di aiuti per sostenere l’Ucraina dall’invasione russa, iniziata poco più di due mesi fa. È il secondo pacchetto di aiuti presentato dall’amministrazione Biden, dopo quello approvato a inizio marzo, ed è di gran lunga il più ingente: la proposta prevede un finanziamento da 33 miliardi di dollari, circa 31 miliardi di euro, in gran parte per finanziare l’invio di armi all’esercito ucraino. La misura precedente prevedeva aiuti per circa 13 miliardi di euro, quasi tutti già spesi. «L’enorme pacchetto presentato da Biden oscurerà tutte le spese fatte finora dagli Stati Uniti» per la guerra in Ucraina, ha commentato il New York Times. La misura è stata presentata pochi giorni dopo che l’amministrazione Biden ha lasciato intuire di avere cambiato strategia nei confronti della guerra, auspicando che crei l’occasione per «indebolire» la potenza militare della Russia, come spiegato dal segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin.

Le armi

Gli Usa ha consegnato in Polonia cannoni obice da 155 mm trainati e 40.000 colpi di artiglieria, armamenti ideali per combattimenti "ravvicinati". Dall'amministrazione Biden sono stati consegnati anche altri 500 missili anticarro Javelin, 300 droni Switchblade (definiti "kamikaze"), altri 10 radar AN/TPQ-36 e due radar di sorveglianza aerea AN/MPQ-64 Sentinel, utilizzati per rilevare gli aerei nemici. Sempre da Washington arriveranno 11 elicotteri Mi-17 (oltre ai cinque già forniti all’inizio dell’anno). Il Regno Unito ha messo in campo una fornitura dei missili ad altà velocità Stormer HVM, lanciamissili della Alvis Vickers, capaci di lanciare simultaneamente fino ad 8 missili Starstreak. La Norvegia dal canto suo ha annunciato l'invio di 100 missili di difesa aerea Mistral.

di Alessandro Strabioli

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