Sei mesi di carcere. Questa la condanna inflitta dai giudici sauditi a Ilaria De Rosa, la 23enne trevigiana rinchiusa da quasi quaranta giorni in un carcere di Gedda in Arabia Saudita con l'accusa di «detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti». La giovane però, si è sempre professata innocente. Ad ascoltare la sentenza anche la sorella Laura, arrivata a Gedda già da qualche giorno e presente in Tribunale come uditrice. Si può ricorrere in appello entro 30 giorni dal deposito della sentenza. De Rosa è detenuta in una struttura a 40 minuti da Gedda. La connazionale è un po' provata, riferiscono fonti informate, ma le sue condizioni sono buone.
Spetta ora alla connazionale e ai suoi legali decidere se presentare ricorso contro la sentenza pronunciata oggi al termine della camera di consiglio durata circa due ore.
Ilaria De Rosa arrestata, la storia
La notizia dell’arresto è stata diffusa soltanto l’8 maggio dopo che i genitori, avendo perso i contatti con la figlia, si erano rivolti ai carabinieri. Ilaria si trova oggi in un carcere a 45 chilometri da Gedda: dopo averla incontrata, il console generale d’Italia presso la città Leonardo Maria Costa ha detto di averla trovata in “buone condizioni fisiche e psicologiche” nonostante sia chiaramente molto “scossa”. La ragazza era stata trovata con uno spinello di marijuana nascosto nel reggiseno.
La ragazza si è detta innocente e ha riferito di aver respinto tutte le accuse in occasione di un interrogatorio in lingua inglese cinque giorni dopo la sera del suo arresto. I suoi genitori, in un’intervista, hanno escluso che la figlia potesse essere in possesso di droga poiché, oltre a non averne mai fatto uso, conosce perfettamente il rischio che questo può comportare in paesi come l’Arabia Saudita, in cui risiedeva da tre mesi.