Hostess arrestata in Arabia Saudita, sparito il profilo facebook di Ilaria De Rosa. Il giallo del documento (firmato) scritto in arabo

L’altro ieri la 23enne originaria di Resana ha ricevuto la visita del console italiano Simone Petroni. Stando a quanto emerso, la dipendente della compagnia aerea lituana Avion Express sta bene, sia a livello psicologico che fisico

Sparito il profilo facebook di Ilaria De Rosa, la hostess arrestata in Arabia Saudita. Il giallo del documento (firmato) scritto in arabo
di Mauro Favaro
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Maggio 2023, 07:38 - Ultimo aggiornamento: 15:24

RESANA (TREVISO) - Un profilo Facebook che fa riferimento a Ilaria De Rosa è stato chiuso. Un altro, invece, è ancora attivo. Ma non aggiornato. Si stanno vivendo ore di ansia e di angoscia per il destino dell’hostess trevigiana arrestata all’inizio di maggio in Arabia Saudita e rinchiusa nella prigione di Jeddah con l’accusa di possesso e consumo di droga. L’altro ieri la 23enne originaria di Resana ha ricevuto la visita del console italiano Simone Petroni. Stando a quanto emerso, la dipendente della compagnia aerea lituana Avion Express sta bene, sia a livello psicologico che fisico. E davanti al console ha respinto con forza ogni tipo di accusa. Non sapeva della visita diplomatica. Il faccia a faccia è avvenuto in un locale amministrativo del complesso che ospita il carcere. Il consolato ha indicato alcuni avvocati locali di fiducia. Seguiranno a loro volta la vicenda in presa diretta.


Ilaria De Rosa, il giallo

Sullo sfondo c’è anche un giallo relativo a un documento scritto in arabo. Ilaria lo avrebbe firmato senza però conoscerne il contenuto. Ma il condizionale resta d’obbligo. L’incontro tra la 23enne e il console è stato possibile grazie all’intervento del ministero degli Esteri, guidato da Antonio Tajani. L’attenzione della Farnesina sulla vicenda è massima. Oggi, intanto, si riunirà la commissione Affari esteri della Camera. All’ordine del giorno non ci sono punti riguardanti il nodo che ha preso forma in Arabia Saudita. Ma non si esclude che possano esserci comunque interventi a riguardo. Nella commissione siede anche Dimitri Coin, deputato trevigiano della Lega. «La Farnesina è al lavoro -assicura- da parte nostra, faremo tutto il possibile per riportare a casa la nostra concittadina». Per il momento senza iniziative in Parlamento. «Possono servire se la vicenda rischia di finire nel dimenticatoio, come stava accadendo per il caso di Marco Zennaro (il veneziano che era stato arrestato in Sudan, ndr) -specifica Coin- ma oggi sulla vicenda di Ilaria De Rosa c’è la massima attenzione di tutti». In base alle notizie arrivate dall’Arabia Saudita, la 23enne sarebbe stata arrestata dopo una perquisizione tra il 2 e il 3 maggio. L’hostess trevigiana l’avrebbe raggiunta lasciando il proprio albergo, lo Spectrums Residence di Jeddah, salendo con tre uomini a bordo di un’auto che l’aspettava all’esterno. Ilaria De Rosa aveva già passato mesi in Arabia Saudita. Insomma, sapeva come muoversi. Ma è proprio qui che è entrata in azione la polizia, a quanto pare in borghese. Fino all’accusa di detenzione di droga per averle trovato uno spinello nascosto nel reggiseno, stando a quanto riferito dalle autorità saudite.

 


Famiglia disperata

Una cosa che la famiglia della 23enne, a partire dalla mamma Marisa Bion e dalla sorella Laura, entrambe in attesa nella loro casa di Castelminio di Resana, hanno smentito in modo categorico: «Mia figlia non si è mai drogata. E conosce bene le severissime leggi dell’Arabia Saudita». La famiglia è in contatto con Stefano Bosa, sindaco di Resana. «Alle porte del paese abbiamo i cartelli che indicano Resana come Città della speranza. E noi oggi speriamo che Ilaria possa tornare a casa il prima possibile -tira le fila il primo cittadino- ho portato alla famiglia la vicinanza di tutta la nostra comunità.

Adesso l’unico riferimento è il ministero degli Esteri». Ed è proprio dalla Farnesina che si attendono buone notizie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA