Una spy story made in Germany nel pieno della guerra russa in Ucraina e col governo tedesco sulla difensiva per la sua politica energetica, passata e presente, che rimanda a intrecci indecenti con Mosca e il Cremlino. Questi i fatti, noti da tempo, ma rimbalzati ora di nuovo all’onore delle cronache: il numero uno della sicurezza cibernetica in Germania, Arne Schönbohm, sarà rimosso dall’incarico per dubbi legami con i servizi segreti russi attraverso una società informatica. Un annuncio è atteso in settimana dopo un incontro fra l’interessato e la ministra degli Interni Nancy Faeser. La decisione però è controversa perché la vicenda, pur essendo nota da anni, non è ancora chiara. Ad accelerare le cose è stata una trasmissione politico-satirica della seconda rete pubblica andata in onda venerdì, “Zdf Magazin Royale”, di Jan Böhmermann, il comico-giornalista che nel 2016 provocò un incidente diplomatico con la Turchia per offese al presidente Erdogan. Nella trasmissione si rispolvera l’accusa di legami del Bsi, l’ente federale per la sicurezza informatica, e del suo capo Schönbohm, con l’intelligence russa attraverso un’associazione da lui fondata una decina di anni fa (Consiglio Cybersicurezza Germania). Quanto basta per far decidere alla ministra Faeser di liberarsi dell’imbarazzante funzionario, anche se di nuovo non è trapelato nulla.
SCATOLE CINESI
Un membro dell’associazione, la società Protelion di Berlino, è una filiale della società russa Infotecs, la quale a sua volta era stata fondata da un ex collaboratore del Kgb. Come se non bastasse, il fondatore di Infotecs, Andrei Chapchaev, è stato insignito per il suo lavoro di una medaglia al valore per «Meriti per la Patria» dallo stesso presidente Vladimir Putin. Prima della fondazione della società nel 1991, Chapchaev aveva lavorato per un decennio nel dipartimento di ricerca del Kgb. La Infotecs, secondo quanto riferito dalla trasmissione della Zdf, dispone di licenze attive in numerose istituzioni governative russe, inclusi i servizi segreti interni Fsb.
La Protelion offre soluzioni di sicurezza per comunicazione e applicazioni industriali come ad esempio cellulari sicuri, a prova di intercettazione, per i politici.
PAESE AL SICURO
Intervistato ieri mattina dalla radio nazionale Deutschandfunk, l’esperto di informatica Manuel Atug dice che la vicenda è stranota e tocca all’attuale presidente dell’associazione Dünn informare su possibili contatti con i servizi russi. Il quale finora non si è pronunciato. Secondo Atug, Schönbohm finora ha fatto un buon lavoro al Bsi: la Germania oggi «è più sicura, va riconosciuto». In settimana è previsto un incontro fra Schönbohm e la ministra Faeser: si dubita che sia chiarificatore, piuttosto che segnerà l’annuncio della rimozione. Solo che, corollario del groviglio, Schönbohm non può essere per regolamento licenziato, bisognerà trovargli un altro incarico.