«Coronavirus viaggia col respiro ad ampie distanze». Oms verso revisione uso mascherine. Iss: no evidenze

«Coronavirus viaggia con il respiro ad ampie distanze». Oms verso revisione uso mascherine. Iss: no evidenze
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Venerdì 3 Aprile 2020, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 07:44

Il coronavirus viaggia nell'aria a distanze più ampie di quelle valutate finora e alla luce di questo le raccomandazioni dell'Oms sull'uso delle mascherine potrebbero essere riviste. A sottolineare la questione interviene uno studio dell'MIT secondo il quale il virus all'interno delle goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto potrebbe "viaggiare" nell'aria per distanze ben più ampie di quanto si pensi. Non solo: il coronavirus potrebbe trasmettersi anche quando la gente respira e parla, suggeriscono alcuni studi scientifici preliminari che l'Accademia delle Scienze Usa ha dettagliato alla Casa Bianca. Studi che oggi sono stati citati anche su Fox News da Anthony Fauci, massimo esperto americano di malattie infettive e figura iconica della task force della Casa Bianca contro il coronavirus. 

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Alla Bbc l'infettivologo David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell'Oms, ha spiegato che l'Organizzazione mondiale della Sanità valuterà se - per rallentare la diffusione del virus - è necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine. 

«L'Oms sta riaprendo la discussione esaminando le nuove prove per vedere se dovrebbe esserci un cambiamento nel modo in cui consiglia l'uso delle mascherine», ha detto Heymann, ex direttore dell'Oms che nel 2003 coordinò la risposta dell'organizzazione alla Sars. Attualmente l'Oms raccomanda una distanza minima di almeno un metro da una persona che tossisce o starnutisce e sottolinea che i malati o le persone che mostrano i sintomi della malattia dovrebbero indossare le  mascherine. Il nuovo studio indica che le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono raggiungere rispettivamente fino a sei e otto metri di distanza.

Tuttavia precisa che le microparticelle più piccole possono "viaggiare" nell'aria anche per distanze ben più lunghe. Se questi dati verranno confermati, ha commentato Heymann, «è possibile che indossare una mascherina sia altrettanto efficace o più efficace della distanza» interpersonale. 


Ma il virus potrebbe viaggiare nell'aria anche senza colpi di tosse o starnuti: con il semplice respiro. Il virus SarsCov2 è stato trovato in campioni d'aria raccolti a oltre 1,8 metri distanza tra due pazienti, scrive l'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti in una lettera al capo delle politiche scientifiche della Casa Bianca. ​

Su Fox Tv, Anthony Fauci ha fatto riferimento ad informazioni secondo cui «il virus potrebbe in realtà trasmettersi quando la gente sta solo parlando, piuttosto che solo quando starnutisce o tossisce». L'accademia delle scienze americane ha dettagliato alla Casa Bianca più risultati scientifici preliminari che propendono per una trasmissione del virus attraverso l'aria respirata dalla gente. «I lavori di ricerca attualmente disponibili sostengono la possibilità che il Covid-19 possa essere trasmesso dagli aerosol biologici generati direttamente dalla respirazione dei pazienti», ha scritto Harvey Fineberg, presidente della commissione malattie infettive emergenti in una lettera a nome dell'Accademia e rivista da vari altri esperti.
 


Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss, ha intanto precisato che «In questo momento non abbiamo evidenze per dire che il virus circola nell'aria». «I dati che abbiamo a livello epidemiologico internazionale - precisa Brusaferro - ci dicono che le principali vie di trasmissione del virus largamente responsabili della sua trasmissione sono quelle per 'droplet' (goccioline) e quelle per contatto. Il contagio per via aerogena era stato ipotizzato e dimostrato in alcuni contesti particolari e in presenza di alcune procedure soprattutto in ambito sanitario. Dai dati della letteratura scientifica finora sappiamo dunque che queste due sono le principali modalità di trasmissione, poi valuteremo man mano che arriveranno nuovi dati».

 

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