Già denunciata dal presidente Obama, poche settimane prima delle scorse elezioni a stelle e strisce, la situazione di quella terra sconfinata, una volta pressochè ricoperta dai ghiacci, sembra essere oggetto di mutazioni epocali, almeno dal punto di vista climatico e ambientale che, naturalmente, ne consegue. E allora, quella dei trentadue punto due, non può più annoverarsi tra le stranezze di quel cosiddetto clima fuori controllo. Semmai, come riportato dal mondo scientifico a più riprese negli ultimi anni, della diretta conseguenza dello squilibrio in atto rimarcato, soprattutto, in ambienti estremi quali quelli cui l'Alaska appartiene.
E poco importa se, quegli oltre trentadue gradi siano stati registrati nella città di Anchorage, tra l'altro non nuova a "prodezze" del genere. Ciò che dovrebbe impressionare è che si sta parlando di qualcosa che è al di fuori dalla norma e che continua a comportare squilibri che, presto, potrebbero rivelarsi radicali. Sì, perchè quei 32.2 registrati a due passi dalla residenza estiva di Babbo Natale, significano quasi 15 gradi in più rispetto alla media del periodo. Qualcosa che sta stravolgendo i paesaggi e la natura stessa di quei luoghi, un tempo, pressochè incontaminati.
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