Bucha, il numero uno di Rusal (fondata dall'oligarca Deripaska) chiede un'indagine sui crimini commessi alle porte di Kiev

L'oligarca fondatore di Rusal aveva definito la guerra una follia, il presidente che guida l'azienda ha chiesto una rapida fine del conflitto

Bucha, il numero uno di Rusal (fondata dall'oligarca Deripaska) chiede un'indagine sui crimini commessi alle porte di Kiev
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Venerdì 8 Aprile 2022, 19:42

Il presidente del colosso russo dell'alluminio Rusal Bernard Zonneveld ha detto che i crimini commessi a Bucha sono choccanti e chiesto un'indagine imparziale. «Crediamo che questo crimine debba essere indagato a fondo», ha detto. «Sosteniamo un'indagine obiettiva e imparziale su questo crimine e chiediamo una punizione severa per i responsabili», ha dichiarato l'olandese Zonneveld. Non ha detto che è una messa in scenda del governo ucraino. Non attribuisce neanche il massacro ai russi. Di rilevante c'è però che il numero uno di un'importante azienda russa si sia esposto pubblicamente. Le aziende russe generalmente non dichiarano sull'operazione militare speciale voluta da Putin

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«Noi tutti desideriamo una rapida fine di questo conflitto fratricida, che distrugge vite, famiglie e intere città. E vogliamo che i responsabili di tali crimini siano puniti adeguatamente», si legge nella dichiarazione di Zonneveld.

 

Rusal chiede una rapida risoluzione pacifica di questo conflitto «per preservare vite umane inestimabili e tornare alla normalità». L'azienda di metalli opera in cinque continenti, ed era responsabile del 6% della produzione mondiale di alluminio nel 2019, secondo il suo sito web. Il suo fondatore, l'oligarca russo (sottoposto a sanzioni e con barca sequestrata) Oleg Deripaska, ha detto su Telegram la scorsa settimana che la guerra era una "follia" e si sarebbe potuto già risolvere attraverso i negoziati.

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