gli organizzatori hanno riscontrato un giro d’affari in ripresa, cresciuto grazie al dinamismo dei 225 big buyer che si sono presentati nella città toscana, ma anche di numerosi compratori al dettaglio provenienti da ogni angolo del Paese. Alla manifestazione hanno preso parte 475 aziende e 10.000 operatori arrivati da 80 nazioni, a riprova che la qualità e l’originalità dell’oreficeria made in Italy continuano a suscitare interesse nel mercato internazionale dei preziosi. Molto graditi da parte dei visitatori i nuovi spazi espositivi a partire da Bi-Jewel, interamente dedicato alle nuove linee di produzione, in particolare al mondo del gioiello fashion e del bijoux high level. Ha destato interesse anche il padiglione Cash&Carry, risposta alla crisi del mercato orafo, tutta centrata su un sistema di domanda e di offerta più snello e competitivo. Con 1.200 aziende e oltre 10.000 addetti, il distretto aretino dell’oreficeria si conferma uno dei più importanti territori italiani attivi nel comparto, anche per quanto riguarda le esportazioni. Secondo i dati presentati in fiera nel terzo trimestre di un anno difficilissimo come il 2012, le esportazioni toscane sono aumentate del 5,3%, grazie soprattutto a moda, marmo e oro.
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