Economia nel Lazio, boom delle esportazioni: così le imprese battono guerra, crisi e pandemia

Il mercato estero in crescita nel 2022: guidano hi-tech (+21,7%) e farmaci (+16,7%)

Economia nel Lazio, boom delle esportazioni: così le imprese battono guerra, crisi e pandemia
di Giampiero Valenza
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Lunedì 25 Luglio 2022, 06:18 - Ultimo aggiornamento: 15:30

Il mondo hi-tech di Roma e del Lazio spinge l'economia contro guerra, crisi e pandemia. E non è un dato provvisorio. Nel primo trimestre di quest'anno le esportazioni dei poli tecnologici laziali sono cresciute del 13,7%, confermando il trend positivo già emerso nella seconda metà del 2021. Sia il polo farmaceutico sia quello delle tecnologie Ict hanno registrato una crescita a due cifre, mentre ha visto una forte contrazione dell'export il polo aerospaziale, dove il dato verso la Russia è crollato di 128,2 milioni di euro tra 2020 e 2021, già prima delle sanzioni dell'Ue per il conflitto ucraino. Il monitor dei poli tecnologici del Lazio, realizzato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, conferma la rilevanza dei poli hi-tech regionali nel panorama manifatturiero italiano.

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LE PERCENTUALI
Secondo i ricercatori, l'inflazione sul totale delle esportazioni manifatturiere laziali (di cui i poli tecnologici rappresentano circa il 50%), ha inciso solo parzialmente.

Il polo farmaceutico laziale nei primi tre mesi di quest'anno 2022 ha registrato un +16,7% rispetto al primo trimestre del 2021. I principali mercati sono stati Belgio (+61,4%), Paesi Bassi (+31,7%) e Germania (+24,4%) che insieme rappresentano 8 miliardi di euro di valore esportato, pari al 73% dell'export complessivo del polo. Si conferma invece il trend negativo verso gli Stati Uniti (-71,6%). Bene anche il polo dell'Ict, quello delle tecnologie dell'informazione e delle telecomunicazioni, che ha evidenziato un incremento tendenziale del 21,7% nel primo trimestre 2022. A trainare le vendite è stato il Regno Unito (+70,1%), primo sbocco commerciale. Bene anche gli scambi con la Germania (+22,7%) e Paesi Bassi (+88,2%) mentre dati negativi si registrano sui mercati mediorientali: Kuwait (-98,4%), Emirati Arabi Uniti (-62,8%). L'analisi passa al setaccio anche i numeri di mercati più tradizionali.

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Nonostante il contesto difficile, tra costi energetici in aumento, difficoltà di reperimento di materie prime (tra cui l'argilla), e problemi nella logistica, il distretto della Ceramica di Civita Castellana ha continuato a crescere anche nel primo trimestre del 2022 (+24,6% tendenziale). Sul fronte dell'orofrutta, invece, dopo il buon risultato del 2021 (+2,8% rispetto al 2020; +1,5% rispetto al 2019), il distretto dell'Agro Pontino arretra parzialmente nel primo trimestre del 2022 (-5,4% tendenziale), ma conferma gli stessi livelli del primo trimestre del 2019 (+0,2%). La produzione nazionale di kiwi, concentrata per oltre il 40% nella provincia di Latina, è stata messa a dura prova nella stagione invernale da gelate e condizioni atmosferiche avverse. «Oggi l'aumento dei costi di produzione legati all'approvvigionamento di energia e delle materie prime, insieme alle tensioni geopolitiche internazionali spingono l'intero sistema ad adoperarsi per trovare nuove soluzioni, nuovi mercati di sbocco e di approvvigionamento, nuovi modi di fare business», commenta Roberto Gabrielli, direttore regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo.
 

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