Primarie Pd Marche, Marcolini:
«Ceriscioli vuol demolire, sembra un grillino»

Primarie Pd Marche, Marcolini: «Ceriscioli vuol demolire, sembra un grillino»
di Luca Fabbri
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Mercoledì 25 Febbraio 2015, 17:32 - Ultimo aggiornamento: 18:34
ANCONA E' debilitato dall'influenza ma non ha perso la verve, l'assessore regionale al Bilancio Pietro Marcolini. E a pochi giorni dalle primarie alza i toni nei confronti del suo competitor Luca Ceriscioli. “Fino ad oggi ha parlato di sciocchezze – attacca Marcolini - Il cambiamento non lo si fa con la carta di identità ma con le idee. E le sue mi sembrano poco innovative. Al massimo qualche rimasticatura del programma della Regione”.



Allora parliamo di programmi. Come si risolve la crisi occupazionale?

“Rimettiamo in moto l'economia. Abbiamo studiato un piano di ristrutturazione e riconversione dell'apparato produttivo per accompagnare e sostenere, con le risorse comunitarie, quelle imprese che hanno puntato su export e innovazione. La mia idea è anche quella di sviluppare l'industria del terziario: servizi di alta qualità, dalla comunicazione al digitale fino alla grafica, a disposizione dei settori tradizionali come commercio, industria, agricoltura e turismo. E poi le aree interne...”.



Cioè?

“Noi crediamo che lo sviluppo delle Marche passi anche attraverso un patto di solidarietà tra la costa e la montagna. Insieme all'ex ministro Barca abbiamo avviato una serie di progetti per il riequilibrio, anche demografico, dell'entroterra: dobbiamo valorizzare il patrimonio paesaggistico, storico, culturale e di attività artigianale che è presente nei Comuni collinari e montani della nostra regione. Inoltre vogliamo investire 100 milioni di risorse comunitarie, che possono diventare 160 se integrati con fondi regionali, in un Piano per la tutela dal dissesto idrogeologico”.



Secondo Ceriscioli lei non è credibile perché è lì da troppo tempo.

“Peccato che quando, insieme al segretario Comi, aveva annunciato l'intenzione di fare un passo indietro indicò me come l'uomo giusto per il cambiamento in Regione. Fu il primo a venirmi a parlare. Ma al di là di queste sciocchezze i cittadini vogliono amministratori che gli risolvono i problemi. E le idee di Ceriscioli sono lontane dal cambiamento. La proposta di vendere il patrimonio Erap è la stessa di Canzian. Niente di nuovo”.



Con lei invece la Regione cambierebbe?

“Ceriscioli descrive la Regione come un campo di macerie. Non sono d'accordo. Lui a parole vuole cambiare tutto. Ma secondo me il vero cambiamento è quello di confrontarsi con le possibilità che abbiamo e fare il meglio per la comunità. Altrimenti siamo solo dei leghisti o dei grillini”.



Sulla sanità ci sono 4 progetti (Marche Nord, Camerano, Fermo e Salesi) al palo.

“Il nuovo Inrca è fermo per i ricorsi delle imprese. Altri due di questi progetti hanno già il co-finanziamento del Ministero ovvero Fermo e il Salesi. Per Marche Nord dobbiamo riprendere al più presto lo sforzo congiunto per ottenere i finanziamenti: rimettiamo tutti i soggetti interessati intorno ad un tavolo per rilanciare la discussione. Poi però a Pesaro non possono dare la colpa all'assessore Mezzolani se i sindaci dei due Comuni interessati (Pesaro e Fano) hanno cambiato idea sull'ubicazione della nuova struttura”.



Lei è un tecnico. Ceriscioli dice che vuole rivoluzionare la Regione dei tecnici. Vuole sburocratizzare la macchina...

“Il mio programma vede una rivisitazione e un aggiornamento dei rapporti tra pubblica amministrazione e politica. Vogliamo premiare il merito e non la fedeltà o la vicinanza politica all'interno della P.A. Ceriscioli però sbaglia con la sua impostazione. Dentro la Regione ci sono enormi risorse che chiedono di essere valorizzate e premiate per merito”.



Anche lei è un professore: dia le sue pagelle. Comi?

“L'ho apprezzato, prima, quando ha cercato di raggiungere una candidatura unitaria in vista delle elezioni. E lo apprezzo ora che sta svolgendo il suo ruolo da arbitro imparziale”.



Ceriscioli?

“Bravo come sindaco. Ma quando parla della Regione non sa o finge di non sapere la situazione attuale. E soprattutto i tagli subiti”.



Spacca?

“Luci e ombre. Nell'ultimo triennio ha lavorato contro il partito che lo ha fatto eleggere. Ed è iniziata una guerra di posizione che ha bloccato l'attività della Regione”.



A proposito di Spacca. Forza Italia lo cerca come candidato di una coalizione di centrodestra. Che ne pensa?

“Sarei molto sorpreso. E soprattutto sarei imbarazzato per lui. Non so proprio come farebbe dopo 25 anni passati in un'area politica ad andare nell'altra”.



Che ne pensa invece del Governo Renzi?

“Sono un sostenitore del più importante tentativo riformatore del paese degli ultimi anni. Sfido però il Governo sul tema del federalismo. Ci sono Regioni virtuose e altre che invece non lo sono. L'Esecutivo non deve trattare tutti alla stessa maniera. Premi chi ha i conti a posto”.



Sul fronte delle alleanze in Regione guarda più al centro o a sinistra?

“Voglio il confronto più ampio possibile. Non ci sono preclusioni nei confronti di nessuno. Ragionando su istanze programmatiche e superando steccati ideologici possiamo dialogare con soggetti moderati di centro e anche con i partiti della sinistra”.



Domenica si vota.Teme una bassa partecipazione alle primarie?

“Sono molto preoccupato per il clima politico che stiamo vivendo e che ci accompagna a queste primarie. Sto lavorando per renderle più aperte e partecipate possibili. Speriamo di riuscirci”.