Abitava in via Massimi, una traversa di via Passeri, in centro storico. Il sospetto era fondato perché dopo i pressanti tentavi dell’amico preoccupato per le condizioni di Fabio, sono stati chiamati i soccorsi e i carabinieri. Così è stata forzata la porta di casa per capire cosa fosse successo. All’interno la scena ha generato dubbi e sospetti. Ma poi le indagini hanno portato a scoprire che il 43enne era diabetico e probabilmente è stato colpito da un arresto cardiaco o magari ha ingerito dosi sbagliate di insulina, tali da causarne la morte.
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