Pesaro, allarme per il Procuratore capo Palumbo
«Abbiamo rapito una tua parente». Ma non è vero

Pesaro, allarme per il Procuratore capo Palumbo «Abbiamo rapito una tua parente». Ma non è vero
di Elisabetta Rossi
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Martedì 10 Maggio 2016, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 17:57
PESARO - «Abbiamo rapito una tua parente». Quando la voce dall'altro capo del telefono ha scandito quelle parole, per un attimo il Procuratore capo della Repubblica di Pesaro, Manfredi Palumbo, ha pensato al peggio. Ma solo per colpa di una coincidenza. Il magistrato ha infatti subito chiamato la parente ma proprio in quel momento il cellulare ha squillato a vuoto. Per fortuna però al secondo tentativo, la donna ha risposto, ha detto di stare bene e che qualche minuto prima era stata impegnata in altre incombenze.
Momenti di tensione ieri mattina nell'ufficio di Palumbo al primo piano di palazzo di Giustizia. A metà mattinata, il consigliere sente suonare il suo telefonino personale e risponde. Si accorge subito che quella voce di uomo è strana. All'inizio pensa che dall'altra parte ci sia qualcuno che non ha neppure capito con chi stia parlando, che possa aver sbagliato numero. Poi però il suo interlocutore fa il drammatico annuncio. La conversazione si interrompe. Le prime verifiche, con quella coincidenza che ci mette lo zampino, fanno saltare sulla seggiola. Ma la preoccupazione dura poco e svanisce alla chiamata successiva del procuratore al famigliare. Scattano però subito le indagini. La polizia giudiziaria si mette immediatamente al lavoro. Gli esperti del settore passano al setaccio l'etere e tutte le chiamate agganciate dalla cella del Tribunale. Tutte le ipotesi sono nel mirino degli inquirenti. Potrebbe essersi trattato di uno dei tanti mitomani che gli agenti delle centrali operative di tutta Italia, quelle delle forze dell'ordine di Pesaro incluse, conoscono molto bene. C'è quello che dice di essere spiato dalla Cia o quella che chiede aiuto perchè gli ufo le hanno messo la cimice nello scaldabagno. Fino a quelli che minacciano morte, rapimenti o simili a qualche malcapitata vittima delle loro chiamate ossessive. Nel caso del Procuratore potrebbe esserci stato un errore nella composizione del numero. Se così non fosse, allora la vicenda sarebbe molto più seria e grave perchè la minaccia si rivelerebbe mirata. Ad ogni modo, le indagini sono in corso e con il passare delle ore, si stringe sempre di più il cerchio intorno al molestatore telefonico. 
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